PERUGIA - La Cgil dell'Umbria ''ha condiviso il quadro di impostazione del Dap 2011-2013 della Regione Umbria'' presentato oggi alle parti sociali, che non prevede il ricorso ad ulteriori prelievi fiscali, nonostante i pesanti tagli imposti da Roma (200 milioni di euro in due anni). Al tempo stesso pero', il sindacato ha posto l'esigenza di un intervento prioritario ed urgente della Regione e del tavolo di concertazione:l'emergenza lavoro. E' quanto riferisce una nota dell'ufficio stampa della Cgil regionale.

''Ci sono tre elementi che rendono evidente la gravita' della situazione e la necessita' di concentrare tutti gli sforzi in questa direzione - ha sostenuto al tavolo Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell'Umbria - Il primo e' dato dal continuo allargamento della cassa integrazione. Infatti in Umbria tra gennaio e ottobre 2010 la cassa integrazione e' aumentata del 104% contro una media nazionale del 41%. Siamo la seconda regione italiana dopo l'Emilia Romagna, in cui la cassa cresce di piu'''. Inoltre ''ad oggi il ministro Sacconi non ha dato alcuna garanzia sul rifinanziamento della cassa integrazione in deroga per il prossimo anno.

E se consideriamo che in Umbria - altra peculiarita' regionale messa in evidenza da Bravi - la cassa in deroga rappresenta i 2/3 del totale (in Italia 1/3), capiamo quanto e' forte il rischio di un'esplosione sociale drammatica se questo sostegno venisse a mancare''.

Il terzo elemento che spinge la Cgil dell'Umbria a chiedere assoluta priorita' ad un Piano regionale per il lavoro e' invece un dato finora sottovalutato: ''Gli effetti della manovra di Tremonti sulla finanza locale avranno ripercussioni non solo su welfare, che subira' danni pesantissimi - ha avvertito Bravi - ma anche, di nuovo, sull'occupazione''.

Il segretario della Cgil ha portato l'esempio del Comune di Perugia: ''Fino ad oggi - ha detto Bravi - palazzo dei Priori ha speso circa 45 milioni di euro ogni anno in opere pubbliche e attivita' di manutenzione. Il prossimo anno questo capitolo di spesa scendera' a soli 4 milioni di euro. E' evidente che questo avra' ripercussioni pesantissime sull'occupazione delle tante imprese che finora hanno eseguito questo tipo di lavori in appalto''.

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