SIGILLO - nostri ragazzi leggono poco e sono agli ultimi posti in Europa: lo dicono tutte le statistiche. Per porre rimedio a questa grave carenza, che è ancor più sentita in territori marginali come quello della fascia appenninica, qualche anno fa venne istituita la “Biblioteca a stella”, una biblioteca “itinerante” che permetteva ai ragazzi, ma anche agli adulti, di poter prendere in prestito libri non solo in biblioteche, ma anche in vari esercizi commerciali: bar, circoli ricreativi, parrucchiere, alimentari, benzinai… Un progetto attualmente in fase di ricalibrazione, con il momentaneo ritiro dei libri da ogni punto lettura per ovvie necessità di reinventariazione.

Tuttavia, da alcuni anni, nell’ambito di questo progetto dell’Istituto comprensivo statale di Sigillo, è stato elaborato un altro piano d’azione denominato “Leggiamo i libri della Biblioteca a Stella, incontriamo gli autori”, che promuove nel corso dell’anno scolastico diversi incontri, anche aperti alla cittadinanza, tra scrittori, soprattutto del territorio, e alunni promuovendo la lettura di libri o di brani di essi, adatti alle diverse fasce d’età. L’altro modo per incoraggiare la lettura, infatti, oltre a portare i libri verso i potenziali lettori, è quello di far incontrare proprio ai lettori gli autori dei libri.

Nell’ambito di queste attività, il prossimo 26 marzo, alle ore 10, presso la sala San Marco di Costacciaro, verrà presentato alla cittadinanza e, nello specifico, ai ragazzi delle scuole della fascia appenninica, il volume Abbracci e lacrime…poi l’ignoto di Maria Vittoria Ambrogi, Giambaldo Belardi e Giancarlo Sollevanti con la collaborazione di Massimo Bei, autori già in passato di importanti pubblicazioni di storia moderna e contemporanea relative ai centri dell’Umbria settentrionale e a Gubbio, in particolare.

“Gli anni che vanno dalla fine dell’Ottocento agli inizi del Novecento sono anni di lacrime per gli emigranti dell’Alta Umbria” si legge nel risvolto di copertina del libro “Sradicati dalla propria terra, su treni stracarichi, su vecchie carrette, le navi di Lazzaro, fuggono dalla miseria pieni di speranza in cerca di un futuro migliore. Vanno verso lidi ignoti, solcano i mari per procurarsi un pane. Sofferenze indicibili in alcuni casi coronate di successi, con l’orgoglio di aver salvato dalla miseria e dalla fame la propria famiglia.”

E per riportare alla memoria, anche dei più giovani, questa epopea dimenticata, gli autori ricostruiscono con meticolosa analisi di molte fonti documentarie (lettere, fotografie, certificati ed altri documenti), i flussi dei lavoratori appenninici verso, nella quasi totalità dei casi, le miniere del centro Europa. Una vera odissea, talvolta senza ritorno. Molte di queste immagini, tra l’altro, verranno proiettate al pubblico durante la stessa presentazione, alla quale saranno presenti tutti gli autori, che risponderanno alle domande dei ragazzi, il sindaco di Costacciaro, dott.sa Rosella Bellucci, e il Dirigente scolastico dell’ISC Sigillo, dott.sa Maria Marinangeli.
 

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