Dal governo Meloni sul Superbonus calcoli indegni e uno schiaffo ai terremotati
Nella fiumana di dichiarazioni sconsiderate dei membri del governo sul folle blocco della cessione dei crediti fiscali, ci sono diversi paradossi da evidenziare.
Il primo riguarda i calcoli fatti sui costi del Superbonus, semplicemente indegni e che dimostrano un'incompetenza di fondo a dir poco preoccupante. Un presidente del Consiglio e un ministro dell'Economia dovrebbero conoscere il funzionamento degli investimenti e sapere che servono a generare ritorni economici in termini di gettito fiscale, posti di lavoro, taglio delle emissioni inquinanti, risparmio di gas e minori costi in bolletta per i cittadini. La Meloni sta devastando tutte le agevolazioni con credito d'imposta, e non solo il Superbonus 110%. La maggioranza parla di fantomatico buco di 110 miliardi, ma due mesi fa, in piena sessione di bilancio, il ministro Giorgetti su questo non ha speso una parola. Tutti concordi nel dire che sullo smantellamento del Superbonus il governo "sta ultimando il lavoro iniziato da Draghi". Ma come, non era Fratelli d'Italia l'estate scorsa a volersi far carico degli esodati del Superbonus? Non era la Lega a promettere interventi a tutela della misura?
L'unica verità è che il governo spara cifre a caso, parla di debito quando Eurostat ha confermato che il 110% non impatta e non dice una parola su quanto graveranno sulle casse dello Stato le Naspi dei lavoratori dell'edilizia che rimarranno a piedi. Il governo ha suddiviso 110 miliardi di euro per 60 milioni di abitanti, ma i miliardi attivati dal Superbonus fino a ora sono 70. E questo senza tener conto che quei numeri andavano semmai spalmati in 5 anni di detrazioni e di un recupero del gettito fiscale fino al 70%.
Infine, tutti sanno che il Superbonus negli ultimi due anni ha dato grande impulso alla ricostruzione nelle aree colpite da eventi sismici. In Umbria ne abbiamo una testimonianza diretta. Lo sanno anche in Fdi, tanto che nel Dl Ricostruzione hanno chiesto di estendere il 110% nel cratere del Centro Italia fino a tutto il 2025. In pratica la Meloni blocca la circolazione dei crediti fiscali e i suoi parlamentari ne chiedono l'estensione per le aree colpite dal sisma. Uno schiaffo che i terremotati non meritano. Il centrodestra a trazione FdI ormai è un caos che spazia dalla benzina ai bonus edilizi passando per i siparietti tragicomici sui balneari. Non il miglior viatico per la crescita economica dell'Italia nel 2023.
Emma Pavanelli, deputata M5S e capogruppo in commissione Attività Produttive
Thomas De Luca, consigliere regionale M5S e coordinatore per l'Umbria
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