Dagli stati generali di Città di Castello nessun accenno alla "green economy"
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di Simone Cumbo*
PERUGIA - Sono iniziati da qualche giorno, promossi dall'Amministrazione Comunale di Città di Castello, gli Stati generali dell'Economia.
Cinque giornate di incontri e dibattiti sul tema dello sviluppo economico locale a fronte della crisi nazionale e mondiale.
Un occasione importante di confronto e proposta cui spicca purtroppo, in decine di relatori e decine di relazioni, la mancanza di qualsiasi accenno allo «sviluppo sostenibile» e alla «green economy»!!
Eppure nella recente campagna elettorale tutte le coalizioni, compresa quella al Governo, hanno parlato con forza di un nuovo modello di sviluppo basato sulle energie rinnovabili e sulla necessità di puntare sull' economia sostenibile e di qualità...
Uno sviluppo basato sulla diversificazione dell'agricoltura, sulle energie rinnovabili, sul turismo responsabile, non può essere uno slogan elettorale ma deve diventare proposta politica vera, come d'altronde stanno facendo molti Comuni anche umbri, per una «economia di qualità».
Occorre secondo noi, rivedere criticamente le previste Grandi Opere, che come la TAV al Nord, porteranno disagi e deturpazioni nel territorio altotiberino; la trasformazione della E45 in autostrada e la E78 il quale tracciato previsto ed in generale la stessa opera, saranno deleterie per il nostro territorio!
Riteniamo pertanto sbagliata la scelta dell'Amministrazione comunale di non iniziare una seria riflessione su queste tematiche che a nostro avviso dovevano essere la base per una seria riflessione sul futuro del territorio altotiberino.
Da parte nostra, come Legambiente, proporremo dibattiti, aperti alla cittadinanza e alle forze politiche ed economiche, per fare in modo che una discussione critica e non ideologica si apra su un modello di sviluppo in crisi basato sulla crescita insensata e su modelli economici antiquati ed ecologicamente non più sostenibili.
Solo un economia di qualità e veramente innovativa potrà far uscire il territorio altotiberino dalla crisi che lo sta attraversando.
*Presidente LEGAMBIENTE «Alta Valle del Tevere»
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Domenica
26/02/12
21:57
Figurati! Le ragioni sono certo l'ignorare. Non semplicemente perché si ignora. Ma soprattutto perché si vuole ignorare. Ci sono ancora soldi da cementificare ... e terreni da infettare. E posizioni dominanti di vetusta parassitosi improduttiva da finanziare. Miopia pura. E lì si ignorare! Perché i finanziamenti europei e tutto quello che a pioggia ne viene dal marzo 2012 dovranno avere come obiettivo trasversale e condizionante la sostenibilità ... Si si proprio furbi.