Custode Sacro Convento Assisi: “Vivivere da poveri aiuta”
ANVERSA - "L'agire irrazionale di chi ritiene di essere padrone e sfruttatore della natura" e' stato stigmatizzato - al meeting interreligioso organizzato ad Anversa dalla Comunita' di Sant'Egidio - in una relazione presentata dal nuovo Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti. Il francescano ha fatto innumerevoli esempi: la sistematica distruzione del paesaggio, il diboscamento, la cementificazione incontrollata, la manipolazione genetica, l'avvelenamento dell'ambiente. Tentazioni che si possono vincere solo "scegliendo la poverta' come condizione di liberta' per vivere senza accaparrare, usando dei beni senza appropriarsene, godendo della bellezza di cio' che esiste senza cedere all'istinto di impadronirsene".
D'altra parte - ha osservato - "o si domina tale istinto o si e' da esso dominati".
"Dal rapporto di San Francesco con la natura nasce l'idea di uno sviluppo sostenibile per l'uomo e per l'economia del terzo millennio", ha ricordato padre Gambetti, per il quale "il Poverello non si preoccupava di ottenere il massimo possibile da cio' che lo circonda, pur non dovendo temere la fine delle risorse". Il suo era dunque un atteggiamento rispondente al principio "di quello che oggi chiamiamo sviluppo sostenibile, perche' tiene insieme il significato del dono, ovvero il fatto che gli esseri umani vivano felicemente lo sviluppo, con la realta' del dono, ovvero il fatto che gli esseri umani possano solo ricevere la vita da cio' che li circonda e quindi sono condannati a morire se non rispettano cio' che li sostiene".
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