Cuori Partigiani, storia dei calciatori professionisti nella Resistenza italiana
di Edoardo Molinelli, per la Hellnation libri
Recensione di Nikolaj Starostin
PERUGIA, 7 maggio - Bruno Neri (Fiorentina, Lucchese, Torino); Michele Moretti (Comense); Miro Luperi (Sarzanese); Armando Frigo (Vicenza, Fiorentina, Spezia); Guido Paolucci e Bernardo Lanciaprima (Teramo);Astorre Tanca, Roberto Fusco e i fratelli Walter e Riccardo Incerti Vecchi(Spezia); Raffaele ‘Raf’ Vallone (Torino); Renato Marchiaro (Juventus, Nizza, Biellese); Giuseppe Perucchetti (Brescia, Inter, Juventus); Agostino Nasi (Genoa, Lecce, Bari, Carpi); Algiso Toscani (Bologna); Walter Zironi (Modena, Livorno, Salernitana, Foggia); Mario Sdraulig (Udinese, Bologna, Verona); Guido Tieghi (Pro Vercelli, Torino, Livorno, Novara, Reggiana); Antonio Bacchetti (Potenza, Savona, Udinese, Atalanta, Lucchese, Inter, Brescia ,Napoli, Crotone); Dino Ballacci (Bologna, Lecco, Lucchese); Dino Ballarin (Torino); Gaetano Carta e Dino Carta (Vicenza); Severino Feruglio (Udinese e Triestina); Olindo Galli (Lazio); Andrea Guffanti (Arezzo); Giacomo Losi (Cremonese e Roma); Antonio Turconi (Pro Patria); Ferdinando Falcetti(Seregno, Milan);Vittorio Staccione (Torino, Cremonese, Fiorentina, Cosenza); Carlo Castellani(Empoli, Livorno, Viareggio).
Sono i nomi di ragazzi che presero a calci una sfera di cuoio, ma oltre a questo fecero una scelta radicale e difficile, mentre l'Italia era sotto il tallone dell'occupazione nazista e una parte era amministrata dalla repubblica criminale di Salò, imbracciarono il facile e combatterono contro i tedeschi e i fascisti. Questa è la storia dei calciatori professionisti nella Resistenza italiana, come la bandiera della Comense, come si chiama l'odierno Como, Michele Moretti, comunista e membro del gruppo partigiano che il 28 aprile del 1945 giustiziò Benito Mussolini in nome del popolo italiano. Le gesta dei calciatori partigiani danno un contributo alla comprensione della Resistenza come fenomeno di popolo. Ai protagonisti di questo libro, scritto con partecipazione dal bravo Edoardo Molinelli, viene riconosciuto lo straordinario merito di aver militato nella squadra più forte di sempre, quella che ha vinto il campionato della dignità nazionale, della giustizia sociale, della democrazia e della libertà.
È sfuggita la storia di Guido Mazzetti, giocatore del Perugia e poi grande allenatore anche dei Grifoni, che da partigiano fu arrestato proprio a Perugia per far parte poi della prima Giunta municipale della città liberata e per proseguire al Napoli la sua carriera di calciatore.
Nikolaj Starostin
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