(AVInews) – Città di Castello, 1 set. – La cultura può contribuire a far uscire il calcio italiano dalla crisi che lo ha investito negli ultimi anni? A questo impegnativo quesito hanno cercato di dare riposta grandi personalità del mondo dello sport riunite a Città di Castello, venerdì 31 agosto, nell’ambito della seconda edizione del premio ‘Cultura in Goal’, promosso dalla cooperativa Group Tevere servizi. Nella splendida cornice di palazzo Vitelli a Sant’Egidio, a riflettere sul tema sono stati la giornalista sportiva e scrittrice Emanuela Audisio, premio ‘Cultura in Goal’, Arrigo Sacchi, premio ‘Alla carriera’, l’ex calciatore e commentatore tv Massimo Paganin, premio ‘Secondo tempo’, e Andrea Abodi, presidente dell’Istituto per il credito sportivo.

Premio 'Cultura in Goal' a Emanuela Audisio. Molti i mali che affliggono il calcio italiano secondo Emanuela Audisio, premiata al termine della giornata dal vicesindaco di Città di Castello Michele Bettarelli e da Abodi. “Crisi dei settori giovanili, violenza negli stadi e stadi inadeguati – ha affermato Audisio, elencando alcuni dei problemi riscontrati –. Se si ha un po’ di fantasia, anche da questa crisi si può trovare il sistema per uscirne. C’è però bisogno di tutte le forze sociali”. Audisio ha quindi impiegato una citazione per rendere l’idea del cambiamento culturale secondo lei necessario. “Negli spogliati di Wimbledon – ha ricordato – c’è scritta una frase di una poesia di Rudyard Kipling che recita: ‘Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina e trattare allo stesso modo questi due impostori’. La poesia termina poi con le parole ‘allora sarai un Uomo, figlio mio’. Ecco, è importante educare i ragazzi a non insultare l’avversario, a rispettare colui che vince e a cercare di trovare una soluzione ai problemi senza dare la colpa agli altri”.

Arrigo Sacchi. “Il calcio è il riflesso della vita sociale, economica e politica del paese. Se una cosa non va bene, non va bene neanche l’altra” ha chiarito subito Sacchi, spiegando poi di cosa ci sarebbe bisogno: “Basterebbe ricordarsi di valori come il rispetto, l’umiltà, l’impegno e il merito. Oggi, invece, si guarda al calcio come mezzo per diventare ricchi e famosi”. “Questo – ha quindi aggiunto l’ex allenatore del Milan degli ‘Immortali – è un paese che cambia con grande lentezza e quindi diventa pessimista. C’è bisogno di cambiamento; diceva Cassius Cley che ‘L’uomo che a 50 anni guarda il mondo nello stesso modo in cui lo vedeva a 20 ha buttato 30 anni della sua vita’”.

Massimo Paganin. Più ottimista Paganin secondo cui “il calcio italiano si sta ricostruendo e sta ripartendo, almeno i settori giovanili come dimostrano i piazzamenti ottenuti dalle rispettive Nazionali nelle ultime competizioni internazionali. Con l’arrivo di Ronaldo anche le prime squadre stanno tornado al centro dell’attenzione. C’è ancora molto da fare, anche dal punto di vista culturale e formativo: gli sportivi devono poter crescere anche dal punto di vista mentale.” “Cultura e sport sono due lati della stessa medaglia – ha concluso Letizia Guerri di Group Tevere servizi –. Ce lo dimostra il grande interessamento del credito sportivo per gli stadi, considerati fattore di rilancio del calcio, in un’ottica legata al paesaggio, all’ambiente e alla cultura. Con Cultura in Goal torneremo a Città di Castello a ottobre assieme a Pierluigi Pardo e a Lamberto Gherpelli per parlare dei profili calcistici e umani dei giocatori che animano il campionato europeo di calcio”.

La giornata. L’iniziativa si era aperta con l’intervento in videoconferenza del professore PierLuigi Sacco, autore della frase relativa al modello Città di Castello, che ha ispirato gli organizzatori dell’evento: “Rivitalizzazione culturale, rapporto con il territorio, rigenerazione urbana, una visione di futuro che sappia andare oltre gli schemi mentali e le formule classiche, non soltanto attrarre ma anche coinvolgere”. A consegnare il premio a Paganin è stata la deputata Anna Ascani, accompagnata da Fabio Appetiti, responsabile per le relazioni istituzionali dell’Associazione italiana calciatori, mentre a premiare Sacchi è stato il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta, accompagnato dall’assessore alla cultura della Regione Umbria Fernanda Cecchini. A margine dell’evento ‘Cultura in Goal’, accompagnato da Letizia Guerri e dal vicepresidente della Fondazione Burri Rosario Salvato, Sacchi ha anche visitato entusiasta la collezione Burri a palazzo Albizzini mettendo così in risalto quel binomio cultura e sport, genio artistico e genio sportivo, leitmotiv del progetto.
 

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