“Se avete un problema parlatene, questa è la rete che dovete fare, quella della vita reale. E ricordatevi che a 14 anni si è imputabili”. A dirlo Roberto Cammarelle, ex pugile, medaglia d’oro ai Giochi di Pechino 2008, che, insieme all’ex atleta Luca Poeta, bronzo di judo nella World cup 2012, entrambi del gruppo sportivo Fiamme oro della polizia di Stato, hanno parlato dell’etica dello sport e della cultura della legalità ad una platea di circa 120 studenti dell’Istituto comprensivo Spoleto 2. L’occasione è stata l’incontro dal tema “Cultura e legalità”, promosso dal Siap (Sindacato italiano appartenenti di polizia) Perugia, in collaborazione con il Lions club Spoleto e l’Associazione donne giuriste Italia (Adgi) sezione di Perugia e di Firenze, che si è svolto, mercoledì primo marzo, a Villa Redenta, a Spoleto. Obiettivo: rendere più consapevoli i ragazzi sulle azioni che quotidianamente compiono, anche inconsapevolmente, attraverso l’uso improprio del cellulare.

Il segretario provinciale del Siap Perugia, Giacomo Massari, introducendo i relatori, ha ricordato l’importanza del’uso delle parole giuste nei confronti delle persone: “Siate responsabili delle vostre azioni, perché ogni azione ha una conseguenza. E dovete essere in grado di capire quali sono i reati in cui potete imbattervi, come l’istigazione al suicidio. E se ci sono problemi dovete informare gli adulti, i vostri genitori o insegnanti”.

Una sorta di viaggio di bordo, partendo dalla Costituzione italiana fino all’uso dei social network. Proprio l’avvocata Cristina Moschini, vicepresidente nazionale per il centro Italia Adgi, ha iniziato la discussione parlando dei principi fondamentali della nostra Costituzione, rimarcando: “la legalità deve essere come una colonna vertebrale. E proprio per questo abbiamo decido di scrivere una sorta di guida di educazione civica ‘Leggi qui – guida galattica (e)norme per adolescenti’, scritto da tanti colleghi insieme ad un magistrato, per darvi le indicazioni necessarie per evitare di commettere reati”.

Di diritti universali e negati in molti Paesi del mondo ha parlato, invece, l’avvocata Paola Anna Lacorte, presidente vicaria di Adgi sezione Perugia, che ha cercato di coinvolgere direttamente i ragazzi attraverso un dibattito. Ma sicuramente il momento più toccante è stato quando l’avvocato Stefano Giovagnoli, in rappresentanza della Fondazione Carolina, che si occupa della tutela dei minori per “una navigazione felice”, ha raccontato la storia di Carolina Picchio. Adolescente vittima di cyberbullismo, che ha preferito togliersi la vita, dopo che suoi coetanei, durante una festa, la filmarono con il cellulare, mentre era sotto gli effetti dell’alcol, e mimarono degli atti osceni. Il video venne pubblicato sul web e divenne subito virale.

L’avvocata Chiara Cosi, ex presidente Adgi Firenze, infine, nell’affrontare il tema della dipendenza dai social network: “Spesso portano ad omologarci nelle nostre convinzioni”, ha parlato del caso dell’informatico, attivista e segnalatore di illeciti, lo statunitense Edward Snowden, da cui è stato tratto l’omonimo film.

All’iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, il questore di Perugia, Giuseppe Bellassai, che, nel salutare gli studenti accompagnati dal dirigente scolastico Mario Lucidi e dagli insegnati, ha ribadito l’importanza di iniziative di questo genere: “perché è un momento di riflessione sul rischio che correte quotidianamente nel comunicare anche attraverso i social network”. E il sindaco di Spoleto, Andrea Sisti, ha ricordato: “Siamo in un’era digitale, ma i principi che regolano la nostra convivenza sono immutabili. Ecco perché è necessario conoscere la nostra Costituzione, una guida per tutti noi”.

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