Cucinelli - In azienda non sono mai entrati i sindacati. Illuminato o Padrone?
di Nicola Bossi
PERUGIA - Oltre 570 dipendenti, un mercato in continua crescita in tutto il mondo, la voglia di quotarsi in borsa, la crisi che non fa paura: sono questi gli elementi strutturali che sono propri della produzione di cachemire di Brunello Cucinelli, l'imprenditore filosofo con la passione per la cultura e il teatro in particolare. Ma c'è un altro primato di cui può vantarsi Cucinelli: nessuno iscritto al sindacato, nessuna elezione delle rappresentanze sindacali. Due le teorie a riguardo: hanno talmente diritti, premi di produzione e feeling con l'imprenditore che non hanno bisogno di essere sindacalizzati. La seconda: non è vero che hanno più diritti, anzi, sono costretti a sottostare alle idee dell'imprenditore senza contraddittorio.
La Cgil, in una intervista a Vincenzo Sgalla, è convinta della seconda teoria da noi descritta (dopo che la prima assemblea sindacale convocata la scorsa settimana nell’azienda di Solomeo da Cgil, Cisl e Uil è andata deserta): “Se prima avevamo il sospetto - ha spiegato Sgalla - che alla Cucinelli qualcosa non andasse, ora abbiamo la certezza che in quell’azienda ci sono gravi problemi di democrazia e di libertà. Quindi il nostro lavoro a Solomeo non solo non è finito, ma è appena iniziato. Posso anche arrivare ad accettare l’idea che a Solomeo, per “orientamento filosofico” ci siano delle resistenze nei confronti del sindacato, ma che nessuno dico nessuno su 570 lavoratori abbia interesse ad ascoltare quello che abbiamo da dire, o a confrontarsi con i suoi colleghi di lavoro in maniera libera, beh, questo veramente mi pare ridicolo”.
Sgalla non lo dice pubblicamente ma secondo i sindacati dalla Cucinelli ci sono diverse cosette che non adrebbero a favore dei lavoratori: come ad esempio le ferie: si possono prendere da settembre in poi e non in estate come gli altri; gli straordinari non sono pagati e non risultano grazie alla pratica del cartellino che non esiste...e quindi niente timbrature. Certo però che alla Cucinelli nessuno si è mai schierato contro Brunello. Un atteggiamento che non può essere letto solo come sospetto....potrebbere essere veramente la fabbrica dei sogni.
Per far conoscere l'importanza delle rappresentanze sindacali, la Cgil utilizzerà i vecchi metodi: "Faremo come ci hanno insegnato i nostri padri in situazioni simili" ha concluso Sgalla "Andremo con altri lavoratori davanti ai cancelli all’inizio e alla fine dei turni per informare tutti i dipendenti della Cucinelli di quali sono i loro di diritti e a cosa stanno rinunciando e per ascoltare quello che potrebbero averci da dire. Chiederemo alla Confindustria di Perugia di sollecitare l’imprenditore ad un comportamento non lesivo delle regole ed infine valuteremo con le nostre strutture se esistono i presupposti per un procedimento ex articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori per comportamento antisindacale".
Lunedì
18/07/11
18:13
Evidentemente al signor Cucinelli la cogestione dei lavoratori non interessa. Ci pensa da solo. Sgalla, se ne faccia una ragione.
Lunedì
18/07/11
21:07
Scusi Sgalla ma può anche darsi che i lavoratori di Cucinelli non vogliono la CGIL come sindacato. O questa è un'ipotesi che non deve essere nemmeno presa in considerazione?
Martedì
19/07/11
00:13
Il gruppo Brunello Cucinelli registra ogni anno una crescita in termini di fatturato, immagine e credo anche in termini di assunzione di personale. E questo in Umbria e in momento di crisi. I risultati positivi arrivano quando si sà selezionare, recrutare, formare, gestire e motivare le proprie risorse umane. Disertando l'incontro sindacale i dipendenti del carismatico imprenditore hanno manifestato uniti la loro volontà.
Martedì
19/07/11
15:32
Io credo che quello che è accaduto alla Cucinelli con la riunione dei sindacati andata deserta dovrebbe lasciar riflettere.
Io non sto a difendere la CGIL o la Cisl, ma il fatto che nemmeno un lavoratore su 570 fosse presente dovrebbe lasciar pensare che li a Solomeo qualcosa non vada.
Se i rapporti datore di lavoro- lavoratori li sono idiallici, cosa di cui io dubito fortemente, i lavoratori avrebbero dovuto partecipare numerosi tranquillamente all'incontro almeno per spiegare come mai su 570 addetti nessuno ha una tessera sindacale in tasca e come mai da loro il sindacato sia inutile quanto un'anticaglia da relegare al 1900.
Un lavoratore, con i tempi che corrono, con la CGIL che assieme agli altri ha firmato il recente accordo con la Confindustria, può giustamente essere molto arrabbiato coi sindacati, soprattutto con la CGIL, dal momento che dagli altri poco puoi aspettarti, così come lo sono io, però che in un'azienda di 570 persone nessuno abbia voglia di parlare e di spiegare come mai da loro il sindacato è inutile e senza senso, come se lavorassero davvero con Adriano Olivetti, be' francamente questo lo trovo molto strano.
Giuseppe Tulli.