MILANO - La quotazione di Brunello Cucinelli in Borsa renderà il gruppo "piu' forte finanziariamente, più internazionale e aperto al mondo". Cosi' lo stesso Cucinelli, presidente e a.d. dell'azienda, sintetizza le motivazioni che hanno portato all'approdo sul mercato azionario.

Da oggi prende il via il collocamento dei titoli, 20,4 milioni di azioni, pari al 30% del capitale sociale (il 33% in caso di esercizio della 'greenshoe').

Di questi, 8 milioni provengono da un aumento di capitale. Con una forchetta di prezzo compresa tra 6,75 e 7,75 euro il valore dell'offerta è di 138-158 milioni di euro.

"Non abbiamo progetti di acquisizione - ha precisato subito Cucinelli - vogliamo continuare a fare il nostro mestiere e restare con il nostro made in Italy. Certamente con la maggior forza finanziaria potremo affrontare la possibilita' di aprire nuovi negozi monomarca nel mondo".

Tra le possibili aree di espansione la Cina, dove Cucinelli si rifornisce della materia prima, il cashmire, e dove è già presente con sei negozi. Cinese è anche l'unico socio finora esterno alla famiglia, l'imprenditore Chen Long, che dopo aver dato vita a una joint venture per operare nel paese da luglio, ha ottenuto di entrare nel capitale con il 2%.

La quotazione in Borsa però risponde anche a una visione più 'filosofica' dell'imprenditore umbro, votato al rispetto della dignità umana e delle tradizioni, e capace di nominare in cda il proprio padre spirituale, il benedettino padre Cassiano.

"Un'impresa che produce benessere solo per i suoi soci non può avere vita lunga - afferma - la nostra quotazione deve aiutare la mia terra, i nostri artigiani, che sono pagati troppo poco rispetto a quanto è il valore finale di vendita del prodotto. Dobbiamo ridare dignità alle persone, noi vogliamo una crescita sostenibile e garbata".

Una visione di collaborazione e armonia, che Cucinelli estende anche al rapporto tra banche e imprese. "Le banche ci hanno sostenuto per 34 anni - ha detto - la banca è uno dei fondamenti dell'impresa e insieme devono tornare a lavorare. Per il nostro collocamento abbiamo scelto Mediobanca, perché è la banca italiana più importante tra quelle che fanno questo mestiere". La quotazione, spiega, avviene in un momento non molto felice per il mercato "perché è un progetto a cui lavoravamo da un anno e mezzo. Per questo non sono interessato a cosa fa la Borsa nei prossimi sette-otto giorni".

In futuro, aggiunge "dove andrà l'azienda non lo so, l'idea è che resti in famiglia. Ora andiamo in Borsa perché un giorno le mie figlie potranno ereditarne la proprietà ma avendo alla guida dei bravi manager".
 

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