PERUGIA - “Anche se con qualche anno di ritardo e dopo troppe migliaia di metri cubi ampliati nelle nostre discariche, guardiamo con soddisfazione alla presa d’atto dell’esecutivo regionale di aprire al trattamento termico per la chiusura del ciclo dei rifiuti, sebbene costretto dal decreto Clini, senza realizzare ulteriore impiantistica”. Nel giorno del convegno organizzato da Confidustria sull’impiego del Css, c’è un velo di amara ironia nelle parole del capogruppo di Fratelli d’Italia, Franco Zaffini, che appena quindici giorni fa aveva portato in discussione in consiglio regionale una mozione con cui impegnava la Giunta ad aggiornare il piano di gestione dei rifiuti vigente, alla luce dell’intervenuta normativa nazionale che, di fatto, autorizza l’uso del Css in tutti gli impianti in possesso di Via (valutazione integrata ambientale), abbandonando definitivamente il folle progetto di realizzazione del nuovo inceneritore.

 

“La bocciatura di quella mozione  da parte della maggioranza di sinistra – afferma Zaffini – è stato l’ennesimo atto ideologico di chi esercita un potere, invece di amministrare un territorio per il bene comune. Mi auguro – prosegue il capogruppo – che l’assessore Rometti, durante l’iniziativa degli industriali umbri, colga l’occasione per prendere attentamente appunti per la sua proposta da discutere in Consiglio regionale entro fine mese, posto che i suggerimenti venuti dall’opposizione adesso diventano tappa obbligata per chi in questi decenni ha fatto finta di non vedere ed ha continuato ad ampliare, anziché chiudere e ridurre, le discariche”.

 

“Oggi – afferma ancora Zaffini - con un piano rifiuti completamente disatteso, dimostrato che la raccolta differenziata è al 38 per cento, anziché al 65, e che l’utopistico impianto vocato risulta impraticabile perché costoso e inutile, come noi diciamo da sempre, la nuova legislazione nazionale impone, finalmente, a chi governa la nostra Regione, un atto di responsabilità: un cambio decisivo di rotta sulla chiusura del ciclo – conclude -  che dimostra la non autosufficienza della sinistra sulle scelte strategiche per la regione rispetto alle quali l’opposizione da ancora una volta una lezione in fatto di buon senso amministrativo”.  

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