di Renato Casaioli

Tavernelle - Venticinque anni vissuti all’insegna della solidarietà. Questo è il bilancio del Centro sociale anziani di Panicale e Piegaro, “Quartilio Fratini”, che domenica scorsa ha festeggiato l’evento con una moltitudine di iniziative ludico sportive, dove le varie generazioni si sono incontrate. Presenti centinaia di cittadini, di autorità istituzionali a partire dall'Assessore Regionale  Carla Casciari, dei Sindaci dei due comuni e del Presidente Regionale dell' ANCeSCAO.

L’evento è stato aperto dall'esibizione della banda musicale “Lo Smeraldo” di Pietrafitta”, a seguire la presentazione del libro “25 anni di attività al servizio degli anziani …. e non solo”,  scritto da Luciano Lepri. Premiati anche i soci fondatore e i presidenti, che si sono succeduti alla guida del CSA nel corso di questi anni. La terza età, questa la convinzione che da sempre caratterizza l’agire del Centro sociale, non può
essere intesa come una specie di parcheggio, o peggio ancora “come materiale di scarto”, ma al contrario un periodo della vita di ciascuno, vissuto al’insegna della progettualità. Sì perché per quanto possa apparire paradossale, gli anziani, attraverso l’associazione solidaristica, le mille iniziative   messe in campo nel corso degli anni, testimoniano come la terza età guarda al futuro.

Certo tutti nessuno escluso, hanno dovuto prendere atto che in questi ultimi anni, i vari governi che si sono succeduti alla guida del Paese, anche quelli cosiddetti progressisti, hanno fatto a gare per tagliare i Fondi alle famiglie, ridurre le prestazioni sociali e assistenziali, erodere le pensioni. In molti fra economisti improvvisati e liberisti ideologici, si sono  si sono sgolati nel ripetere fino ala noia, che lo Stato sociale, la ridistribuzione della ricchezza prodotta, sono lussi che non ce lo possiamo più permettere. Il risultato è che nei Paesi del nord Europa, dove tutto questo è avvenuto in misura più contenuta, ci sono meno diseguaglianze, la ricchezza è assai meglio diffusa e si vive meglio. Da noi il reddito di 10 ricconi, vale mezzo milioni di operai. E’ il risultato della celebre metafora della marea che crescendo avrebbe sollevato tutte le barche, grandi e piccole.

Un pensiero politico che diventò il bastone ideologico da agitare contro chi non si allineava al nuovo vangelo liberista. “Con il governo guidato da Renzi, sembrerebbe che qualcosa stia cambiando”, affermano  i soci del Centro sociale, che con animo disincantato, stanno aspettando di vedere. A partire dalla revisione della riforma delle pensioni voluta dal governo Monti. “Una riforma criminogena”, questa la convinzione di tutti. La  celebrazione dei 25 anni della fondazione del Centro Sociale Anziani  “Q. Fratini” di Panicale, ha rappresentato per la comunità di Panicale e Piegaro, l' occasione per  un bilancio dell'attività svolta e per una riflessione su ciò che è stato e ciò che dovrà  essere il ruolo dei Centri Sociali nel futuro. “Se fino ad oggi i Centri Sociali Anziani – questa la convinzione del presidente Luciano Mencarelli - hanno rappresentato un insostituibile strumento di aggregazione e di miglioramento della qualità della vita per la cosiddetta terza età, nel futuro la loro azione dovrà essere rivolta a fasce sempre più ampie della popolazione e a tematiche sociali che stanno emergendo  dalle trasformazioni in atto nella società”. “Riteniamo – prosegue - che l'attività svolta dai CSA e l'impegno dei volontari in essi operanti meritino una adeguata diffusione anche attraverso gli strumenti di comunicazione di massa anche per sensibilizzare maggiormente la popolazione e Istituzioni”.

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