ROMA - Una sorta di vibrazione scuote la crosta terrestre dell'Italia centrale dal 24 agosto 2016 e la scossa di magnitudo 3.4 registrata alle 4:48 dell'11 gennaio ad Amatrice è collegata a questo meccanismo. Lo ha detto all'ANSA Carlo Doglioni, presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

"Questa sorta di vibrazione - ha aggiunto - continuerà ancora ed è dovuta al graduale adattamento del volume della crosta terrestre". Una scossa di magnitudo 3.4, secondo il presidente dell'Ingv, è del tutto compatibile con l'evoluzione delle repliche in corso dal 24 agosto 2016. "Terremoti simili - ha proseguito - ci sono stati anche nelle ultime settimane e non c'è un allarme specifico: sappiamo che nell'area ci sono circa 20-30 scosse al giorno, molte di magnitudo inferiore a 2.0, e sono tutte repliche legate allo stesso meccanismo".

   

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