di Arm.Alle.

PERUGIA - In Italia c’è sempre più voglia di metter su un’impresa, ma la crescita rallenta e si contano circa 38 fallimenti al giorno. Tra gennaio e settembre di quest’anno la Camera di Commercio si è vista presentare richiesta di registrazione da ben oltre 55mila attività portando il tasso di crescita degli imprenditori a +0,9%. Questa è la situazione che emerge dal dossier economico presentato oggi a Perugia in occasione della 134ma Assemblea dei presidenti delle Camere di commercio italiane.

Uno su tutti, tra gli elementi di preoccupazione è il fatto che il saldo tra iscrizioni e cessazioni è meno consistente del 2010, quando, nello stesso periodo, ha superato le 71mila unità, inoltre sono quasi mille in più rispetto all'anno scorso le imprese che, nei primi tre trimestri dell’anno, sono entrate in procedura fallimentare, per complessive 10.323 unità. In pratica tra gennaio e settembre 2011 scompaiono 38 imprese al giorno.

Il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello ha commentato così la situazione: “'L’Italia dell’impresa diffusa non sta perdendo ‘smalto’ in questi mesi di crisi ma soffre. Servono misure capaci di far ingranare la marcia della ripresa e di restituire fiducia al nostro sistema produttivo. Al Governo, quindi, Unioncamere propone quattro linee d'azione per il rilancio del Paese: puntare sull'imprenditorialità e sui giovani; riorganizzare la rete per l’internazionalizzazione, anche attraverso le Camere di commercio in Italia e all’estero; fare della semplificazione e della giustizia alternativa una leva per lo sviluppo; diffondere le reti d'impresa e rafforzare la patrimonializzazione dei Consorzi Fidi”

Le 55.217 imprese in più registrate tra gennaio e ottobre scorsi – riferisce l’Ansa - sono il risultato delle oltre 340mila iscrizioni cui hanno fatto da contraltare più di 285mila cessazioni. Lo stock delle imprese raggiunge così le 6.131.549 unità. Se si confrontano i dati con quanto registrato negli stessi mesi del 2010 emerge che il saldo attuale è più contenuto rispetto alle 71.198 unità dello scorso anno per effetto di un parallelo rallentamento delle iscrizioni (che erano 351.013 nei primi 10 mesi del 2010) e di un lieve incremento delle cancellazioni (279.815 quelle dello scorso anno).

A trainare la dinamica positiva è sempre il saldo consistente delle società di capitali, aumentate di oltre 38mila unità. Più contenuto, invece, quello delle ditte individuali (+8.344), che comunque si confermano lo “zoccolo duro” della struttura economica nazionale con 3.375.822 imprese.

Aumentano di 4.714 unità anche le società di persone mentre le altre forme giuridiche crescono di 3.742 imprese. Trova conferma dunque la maggiore capacità di restare sul mercato delle forme più strutturate di impresa: il saldo delle società di capitali è infatti dovuto a un forte (e positivo) disallineamento tra iscrizioni e cessazioni (le prime pari a oltre il doppio delle seconde), mentre, nel caso delle altre forme giuridiche, la forbice e' decisamente più stretta, portando le cessazioni molto vicino al dato di incremento delle iscrizioni.

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''Un forte radicamento sullo stesso ambito territoriale caratterizza sia le Province che le Camere di Commercio, le prime come ente rappresentativo dell'identita' e della collettivita' provinciale, le seconde perche' espressione delle imprese e degli altri soggetti del mercato'': lo ha detto il presidente di Upi Umbria e della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi intervenendo all'assemblea di Unioncamere, in corso oggi 2 dicembre a Perugia, nella Sala dei Notari di Palazzo dei Priori. Secondo Guasticchi ''nel corso degli anni tale contiguita' ha favorito la realizzazione di molteplici iniziative congiunte tra Province e Camere di commercio che hanno contribuito a consolidare interessi comuni per lo sviluppo locale e la valorizzazione del territorio, con particolare riguardo alle politiche per la qualita', alle infrastrutture, al turismo''.

Il presidente della Provincia di Perugia - si legge in una nota dell'ente - ha rappresentato quello di Upi nazionale Giuseppe Castiglione dal quale e' stato delegato a portare il saluto all'assemblea. ''I presidenti delle Province e delle Camere di commercio - ha sottolineato Guasticchi - ormai da tempo lavorano insieme per la progettazione e gestione efficace delle politiche di sviluppo locale, e proprio in relazione alla focalizzazione degli ambiti su cui incidere in maniera determinante con un'azione sinergica, si e' predisposto congiuntamente, e siamo ormai in dirittura d'arrivo per formalizzare un protocollo d'intesa Upi-Unioncamere, di individuare insieme, nel ruolo di 'facilitatori dello sviluppo locale', modelli di riferimento trasferibili volti a valorizzare le specificita' locali a vantaggio dei territori e del sistema delle imprese.

Politiche del lavoro e della formazione, semplificazione e modernizzazione pubblica amministrazione, infrastrutturazione del Paese, diffusione banda larga e promozione del turismo: queste le aree di intervento - ha concluso Guasticchi - su cui si sviluppera' prioritariamente la collaborazione''.
 

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