PERUGIA - A due anni e mezzo dalla istituzione del Fondo di solidarieta' delle Chiese umbre, destinato a famiglie in difficolta' a causa della crisi economica, in particolare a coloro che hanno perso il lavoro e non usufruiscono di alcun ammortizzatore sociale, in tutte le chiese delle otto diocesi dell'Umbria domenica 18 dicembre si terra' una grande colletta, durante le celebrazioni delle Sante Messe, il cui ricavato sara' destinato al Fondo stesso.

Fino ad ottobre 2011, i contributi affluiti al Fondo, con una prima raccolta iniziata nel marzo 2009, una seconda nel giugno 2010 e alle ultime donazioni giunte nell'ottobre 2011, che di fatto hanno dato inizio a questa terza fase di operativita', hanno permesso di aiutare 1008 famiglie residenti in Umbria per un importo complessivo impegnato pari a 1 milione 835 mila euro a fronte di una raccolta complessiva pari a 1.861.621 mila euro, di cui 1.325.360 euro realizzati con la prima raccolta, 485.313 euro derivanti dalla seconda raccolta e 35.112 euro frutto delle ultime donazioni del mese di ottobre 2011 della Coop Centro Casa, della cooperativa Cosp di Terni e di una raccolta della Coop di Collestrada.

Attualmente rimane una disponibilita' residua di 26.521 euro che non consentira' al Fondo di solidarieta' di operare ancora per molto, a fronte di richieste di aiuto sempre crescenti a causa di una crisi che sara' ancora piu' difficile da affrontare. Per questo i Vescovi dell'Umbria hanno indetto una nuova grande colletta nella domenica che precede il Natale, chiedendo uno "scatto di solidarieta'" e un rinnovato impegno da parte di tutti verso chi e' piu' bisognoso.

"Una cosa abbiamo tutti chiara: evitare in ogni modo la chiusura del Fondo - ha detto il vescovo Vincenzo Paglia, presidente della Ceu - Per questo si e' deciso di indire una nuova raccolta. Ed e' partita direttamente dai vescovi i quali hanno versato nel Fondo il proprio stipendio di un mese. Hanno inoltre deciso di destinare una parte delle entrate delle Diocesi ad irrobustire questo Fondo. L'obiettivo di questa terza fase e' quello di riuscire a raccogliere altri 500 mila euro per aiutare le sempre piu' numerose famiglie nel bisogno, alle quali si aggiungono non solo coloro che hanno perso il posto di lavoro, ma anche gli altri per i quali e' scaduta la cassa integrazione e che non hanno trovato una nuova occupazione".

"Il problema del lavoro - prosegue il vescovo - continua ad avere un'attenzione particolare da parte della Chiesa Umbra, rispetto alle altre forme di poverta' che non sono estranee e alle quali si cerca di far fronte attraverso le diverse istituzioni caritative ecclesiali".
 

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