Sul fronte del credito e dello sviluppo si fa ancora molto poco per imprese e famiglie. A dichiararlo sono Adusbef e Federconsumatori.
"Siamo del tutto convinti che non si stia facendo a sufficienza per le famiglie e le imprese nel nostro Paese -  dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti che sottolineano come sia ancora presente una stretta del credito ed i tassi troppo elevati - malgrado la Bce abbia abbassato il costo del denaro e le banche abbiano ricevuto oltre 200 miliardi di aiuti". "In questo modo si strozza la nostra economia - ammettono - stroncando lo sviluppo e sbarrando la strada ad ogni possibile via di uscita dalla crisi che affligge il nostro Paese. Monti - aggiungono - è ancora troppo ''speranzoso'' e ottimista in questo senso. Non si può pensare solo al riequilibrio e poi, solo in un secondo momento, alla crescita. E' una linea suicida che fa morire il paziente prima della guarigione", dicono ancora sollecitando una contestualita' di interventi. Un'azione parallela, spiegano, "che soddisfi le esigenze di bilancio senza tralasciare l'aspetto fondamentale dello sviluppo e della crescita", senza la quale il Pil si avvicinerà pericolosamente a meno 2,6 % "e si susseguiranno di mese in mese i record raggiunti dal tasso di disoccupazione". Per questo è indispensabile, concludono, "che il Governo dia risposte concrete per rilanciare gli investimenti per lo sviluppo e la ricerca e per avviare una ripresa della domanda di mercato, cancellando definitivamente dall'agenda di Governo qualsiasi lontana ipotesi di aumento della tassazione".

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