Crisi climatica, innalzamento del Mediterraneo e siccità minacciano il futuro delle zone umide e degli ecosistemi acquatici italiani.

A sottolinearlo, i dati del nostro report “Ecosistemi Acquatici”, che abbiamo pubblicato oggi, in vista della Giornata Mondiale Delle Zone Umide che si terrà domenica 2 febbraio.

Oggi più che mai il valore di questi habitat così unici e fondamentali cresce considerevolmente: oltre a conservare la biodiversità, le zone umide immagazzinano grandi quantità di carbonio, assorbono le piogge in eccesso, rallentano l’insorgere della siccità e riducono al minimo la penuria d’acqua.

Per questo è fondamentale che il Governo italiano recuperi i ritardi nell’attuazione della Strategia per la biodiversità al 2030 e della Nature Restoration Law e intervenga concretamente per riportare da cattive a buone condizioni almeno il 30% degli habitat coperti dalla legge entro il 2030 e il 90% entro il 2050.

Così si legge in una nota diffusa da Legambiente 

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