(Acs) Perugia, 3 novembre 2020 – “Servono azioni di breve, medio e lungo
periodo per irrobustire il sistema sanitario regionale e sostenere i
lavoratori in difficoltà e sotto pressione”. Così il capogruppo del
Partito democratico, Tommaso Bori, in una interrogazione, di cui annuncia la
presentazione, in cui si chiede “risposte per i lavoratori della sanità in
stato di agitazione a causa delle gravi criticità messe sotto i
riflettori”.

“Il sistema di tracciamento dei contatti è saltato – dice Bori – e ne
è testimonianza il numero di casi in isolamento rispetto ai positivi. Su
7.331 positivi sono soltanto 8.776 le persone in isolamento come contatti
diretti, mentre ad aprile, quando il sistema faceva i conti con la prima
ondata, su mille casi di positività al Covid i contatti in isolamento erano
4.576. Una evidente sproporzione – osserva - che testimonia il fatto che
non viene effettuato da settimane il tracciamento dei contatti. E l’Umbria
non si è mossa come la Toscana e tantomeno come l’Emilia Romagna, che
hanno assunto migliaia di operatori sanitari. Noi siamo ancora indietro e la
situazione peggiora, tra mancanza di assunzioni, pensionamenti e personale
sotto stress”.

“Per questo – continua il capogruppo Dem - è necessario intervenire
subito, e nel nostro ruolo di minoranza abbiamo già provveduto a sollevare
la questione mesi fa, sottolineando la necessità di intervenire
immediatamente attraverso lo scorrimento delle graduatorie aperte e in
scadenza e, dove possibile, alla stabilizzazione dei precari già presenti
nelle varie strutture. Tutte azioni evidentemente necessarie al fine di
soddisfare il fabbisogno esistente e preservare l’efficacia delle strutture
e dei servizi. In questo stato di emergenza, però, la Giunta regionale ha
dimostrato inadeguatezza. Sembra palese – puntualizza Bori – che la
Giunta abbia deliberatamente evitato di affrontare e risolvere il problema
della carenza dell’organico, trovandosi oggi ad affrontare un periodo
peggiore dello scorso inverno”.

“I sindacati sono sul piede di guerra – stigmatizza Bori – perché i
tavoli regionali previsti nell’accordo di maggio non sono stati avviati. La
selezione per 325 infermieri con l’Azienda ospedaliera di Terni rischia di
impantanarsi e l’assenza della parte politica del Governo regionale
impedisce ogni confronto volto ad affrontare le problematiche aperte. Per
questo serve un cambio di passo e una vera svolta su assunzioni, scorrimento
delle graduatorie e stabilizzazioni. Il sistema sanitario regionale –
conclude il capogruppo del Pd - ha bisogno del nostro impegno e della nostra
responsabilità, noi non ci tiriamo indietro e chiediamo alla Giunta
regionale di assumersi le proprie responsabilità”

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