COSTACCIARO (PG) - Questa è la storia di un’amicizia tra bambini che vivono in spazi fisici e culturali molto lontani e molto diversi. E’ la storia dell’amicizia tra gli alunni della scuola Primaria di Costacciaro e quelli delle scuole dell’altopiano di Iringa, in Tanzania. E come tutti i legami si è alimentato e rafforzato nel tempo grazie a Tulime, l’associazione di cooperanti che ha costruito e mantenuto un ponte di reale comunicazione con la Tanzania. La solidarietà praticata e lo scambio culturale sono due dei più bei regali che questa esperienza sta regalando agli alunni. Lasciamo a loro il racconto dell’esperienza.

Questa “avventura” è nata un po’ di anni fa da noi bambini della scuola Primaria di Costacciaro. Facendo questa esperienza abbiamo conosciuto diverse persone tra cui Andrea, un ragazzo che conosce la nostra maestra Caterina. Lui fa parte di un’associazione, Tulime, che opera in Tanzania e il nome dell’associazione in Swahili significa “coltiviamo”. Lui ci trasmette notizie su come stavano e stanno i bambini della Tanzania che aiutiamo.

All’inizio li abbiamo aiutati mandandogli fili, metri da sarta e aghi per cucire. Dopo un po’ di tempo gli abbiamo mandato anche quaderni, penne, matite e libri usati d’inglese. Noi eravamo molto contenti di aiutarli perché abbiamo sempre pensato che tutte le possibilità che abbiamo noi le devono avere anche tutti i bambini del mondo e che quando saremo più grandi potremo fare amicizia con loro.
Quest'anno abbiamo fatto un mercatino di Natale e il ricavato è andato a Tulime per offrire borse di studio in Africa.

La mattina del mercatino è venuto Andrea di Tulime che ci ha fatto vedere un filmato sui giochi dei bambini della Tanzania… i loro giochi sono molto semplici rispetto ai nostri! Ci ha detto che i bambini della Tanzania ci salutavano e poi ci ha insegnato qualche parola in Swahili, la lingua che parlano in Tanzania, ed infine ha dato ad ognuno di noi la tessera di Tulime sulla quale c’era scritto che noi siamo volontari di Tulime. Leggendo la parola “volontari”, ci siamo sentiti fieri di noi!
Al mercatino, insieme ai nostri lavoretti, c’erano anche dei prodotti di artigianato africano che ci avevano mandato le persone del villaggio: gonne, borse, portafogli, cesti, ecc..
La maestra Caterina, il giorno prima che venisse Andrea, ci ha insegnato delle parole in Swahili: Jambo (ciao), Habari za mchana (buongiorno), Hujambo (come stai?). Grazie a questa esperienza ci siamo divertiti molto ed abbiamo imparato molte cose!! Abbiamo anche capito come essere più generosi ed altruisti con le persone bisognose. E questo ci fa sentire molto felici! Andate a visitare questo sito: www.tulime.org


 

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