Da mercoledì 19 a venerdì 21 ottobre, in occasione del convegno "Il sistema concentrazionario fascista tra le due rive dell'Adriatico. Strategie d'occupazione in Montenegro (1941- 1943)", che si terrà a Palazzo Trinci a Foligno giovedì 20, sarà a Perugia, ospite dell'Isuc (Istituto per la storia dell'Umbria contemporanea), una delegazione di cittadini del Montenegro. A guidarla Ljubo Sekulić, vice presidente del Subnor del Montenegro e Nikola Masoničić, presidente del Subnor di Bar, città sede di un campo allestito, nel settembre 1942, dalle truppe italiane durante l'occupazione, da cui partirono centinaia di internati civili deportati dai fascisti verso i campi umbri di Campello e Colfiorito.

Il Subnor, Associazione dei Combattenti della Guerra Popolare di Liberazione e Antifascisti, è depositaria di una memoria degli eventi che da anni mette a disposizione dei ricercatori dell'Isuc; dai suoi Archivi è uscita nel tempo documentazione originale, indispensabile per comprendere la complessità del fenomeno del concentrazionarismo fascista così come andò articolandosi in terra montenegrina. Tra le sue attività quella di una paziente e pluriennale opera di censimento e ricostruzione di biografie di ex internati in Italia, grazie alle quali Dino Renato Nardelli e Giovanni Kaczmarek nel recente volume: Montenegrini internati a Campello e Colfiorito (1942-1943), uscito nel 2011, hanno potuto ragionare fra l'altro su chi fossero gli internati, quale età avessero al tempo della deportazione, quale la loro occupazione, quale il grado di studi, quale l'impegno politico, quali gli itinerari di deportazione, quali i destini dopo la fine della Guerra. Si è messo in evidenza, ad esempio come da Colfiorito fosse passata parte della futura classe dirigente dello stato titino e dei quadri militari, oltre che il portiere titolare della squadra nazionale di calcio montenegrina degli anni della ricostruzione o uno dei massimi esponenti dell'arte figurativa contemporanea.

L'incontro tra gli esponenti della Resistenza montenegrina, Francesco Innamorati, presidente provinciale dell'Anpi di Perugia e Manlio Marini, presidente dell'Anpi di Foligno, previsto per giovedì 20, non riveste quindi soltanto il significato simbolico di condivisione di ideali e valori, ma rappresenta la consapevolezza matura che queste Associazioni rivestono un ruolo fondamentale per la ricostruzione storica: quello di depositari di forme plurime ed insostituibili di documentazione utile a far luce su un periodo del Novecento non ancora sufficientemente esplorato.

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