di Valerio Renzi

Al via ieri a Roma una intensa set­ti­mana di mobi­li­ta­zione con­tro i prov­ve­di­menti del governo Renzi, il dl Poletti e il piano casa messo a punto dal mini­stro Lupi. Un cor­teo di diverse migliaia di per­sone ha sfi­lato per il cen­tro della città da Piazza Ese­dra al via dei Fori Impe­riali. Negato invece l’arrivo in Campidoglio.

Ad aprire la mani­fe­sta­zione uno stri­scione con scritto «Roma libera da divieti, ren­dita e pre­ca­rietà»: nono­stante le man­ga­nel­late e i mani­fe­stanti cal­pe­stati come zai­netti in via Veneto lo scorso 12 aprile, i movi­menti non si fanno inti­mi­dire dal giro di vite sulla pos­si­bi­lità di mani­fe­stare nella capi­tale pro­messo dal mini­stro degli interni Alfano, con il silen­zio del sin­daco Marino. Tra gli stri­scioni, uno in ricordo di Gior­giana Masi a 37 anni dalla sua ucci­sione, il 12 mag­gio 1977. Un altro, sro­to­lato da un para­petto su via Cavour, annun­ciava: «L’11/7 tutti a Torino con­tro il ver­tice euro­peo sulla disoc­cu­pa­zione gio­va­nile. #Ren­zi­stai­se­reno». Alcuni mani­fe­stanti erano vestiti da cap­puc­cetto Rosso e al collo ave­vano appeso un car­tello: «Attenti a Lupi».

«Il governo Renzi ha dichia­rato guerra ai poveri, ai disoc­cu­pati e ai pre­cari — scan­di­sce dal micro­fono Luca Fagiano, por­ta­voce del Coor­di­na­mento cit­ta­dino di lotta per la casa — lo fa con il jobs act e il piano casa, quanto con le man­ga­nel­late e gli sgom­beri delle occu­pa­zioni». In par­ti­co­lare del piano casa di Lupi e Renzi i movi­menti con­te­stano l’articolo 5, che impe­di­sce a chi vive in uno stato di occu­pa­zione per sod­di­sfare la neces­sità di avere un tetto sopra la testa, di avere le utenze allac­ciate e di poter pren­dere la resi­denza. Di fatto impe­di­rebbe alle migliaia di occu­panti (orga­niz­zati e non) di svol­gere una vita digni­tosa, pagando acqua, luce e gas, e di acce­dere tra­mite la resi­denza al com­plesso del wel­fare e di diritti essen­ziali come poter andare scuola per i bam­bini ed eser­ci­tare il diritto di voto. Insomma, una prov­ve­di­mento in forte odore di inco­sti­tu­zio­na­lità.

Il piano casa inter­viene poi rifi­nan­ziando — in maniera insuf­fi­ciente secondo movi­menti e sin­da­cati degli inqui­lini — il fondo per il soste­gno all’affitto e per la moro­sità incol­pe­vole e inco­rag­gia i pro­prie­tari ad affit­tare con il mec­ca­ni­smo della cedo­lare secca. Incen­tivi poi in arrivo per la ristrut­tu­ra­zione e un piano di riqua­li­fi­ca­zione degli alloggi popo­lari esi­stenti, pun­tando sul riscatto da parte degli inqui­lini, e un nuovo piano di qual­che migliaio di alloggi popo­lari. Un miliardo e 700mila euro circa stan­ziati dal governo, come svuo­tare il mare con un cuc­chiaino, soprat­tutto se non si pro­cede al blocco degli sfratti.

I mani­fe­stanti si sono accam­pati in via dei Fori Impe­riali con decine di tende: «È una forma di pres­sione in vista del pre­si­dio di domani pome­rig­gio a Mon­te­ci­to­rio per la discus­sione del decreto Poletti e per il divieto, dispo­sto dal tavolo di pub­blica sicu­rezza, di pas­sare sotto la Cassa depo­siti e pre­stiti e il mini­stero dell’Economia» in occa­sione del cor­teo di sabato pros­simo in difesa dei beni comuni, ha spie­gato il lea­der dei Bloc­chi Pre­cari Metro­po­li­tani Paolo Di Vetta. Camio­nette e blin­dati di cara­bi­nieri e poli­zia e un lungo cor­done di agenti in tenuta anti­som­mossa si sono schie­rati all’imbocco di piazza Vene­zia.
Men­tre veni­vano mon­tate le tende, dopo le otto di sera una dele­ga­zione di 14 espo­nenti dei Movi­menti gui­dati da Di Vetta e Fagiano ha incon­trato l’amministrazione comu­nale (che ha annun­ciato l’avvio di un pro­gramma di edi­li­zia popo­lare tra­mite il recu­pero di scuole inu­ti­liz­zate) rap­pre­sen­tata dal vice­sin­daco Luigi Nieri e dall’assessore alla casa Daniele Ozzimo, pre­senti anche i capi­gruppo della mag­gio­ranza. «Diremo che non lasce­remo tra­sfor­mare il pro­blema della casa in un pro­blema di ordine pub­blico» ha anti­ci­pato Fagiano, prima dell’incontro.

 

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