La corretta gestione del territorio è d’obbligo
Il Ministro dell’Ambiente Clini sta per presentare il “Piano nazionale per la manutenzione e la messa in sicurezza del territorio dai rischi idrogeologici e sismici”. Lo ha annunciato, con una nota, il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del Mare.
“Gli interventi di difesa del territorio - spiega il Ministero - si ripagano nel tempo con un risparmio importante di risorse. Prevenire costa meno che rincorrere l’emergenza del giorno dopo”.
E’ così che la pensano anche i Dottori Agronomi e i Dottori Forestali dell’Umbria che condividono il fatto che si possano creare nel più breve tempo possibile le condizioni per far diventare la sicurezza del territorio una misura regolare e permanente.
Sperando che queste non rimangano parole al vento, si sollecita l'approvazione di una normativa che deve consentire di prevenire attraverso una corretta e attenta manutenzione e salvaguardia del territorio i danni arrecati da eventi non prevedibili, ma sempre più frequenti in tutta Italia.
L’Umbria è una tra le zone a più elevato rischio sismico e idrogeologico in Italia.
Tutti i comuni umbri, 92 in totale, sono stati classificati nel 2003 dal Ministero dell'ambiente e dall'Upi (Unione Province Italiane) a rischio idrogeologico per frane e/o alluvioni.
L’Umbria è classificata come zona ad elevato rischio sismico (D.G.R. n. 852 del 2003) e in seguito all’aggiornamento della classificazione sismica approvato qualche giorno fa dalla Giunta risultano 18 comuni in zona sismica 1 (a maggior rischio), 56 comuni rientrano in zona sismica 2 e 18 comuni in zona sismica 3.
E’ importante quindi, come spiega Stefano Villarini, Presidente della Federazione dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali dell’Umbria, avere una normativa di riferimento chiara e coordinata per intraprendere azioni mirate alla gestione, pianificazione e manutenzione del territorio e alla redazione di piani di emergenza per tutelare la nostra regione, le sue strutture e in primis i suoi abitanti.
Si auspica a tal proposito la riapertura a livello regionale del tavolo di confronto sul Piano Paesaggistico Territoriale, strumento di programmazione di primo livello, e la pianificazione di misure di sostegno e di incentivazione anche con l'utilizzo di fondi comunitari.
I Dottori Agronomi e Forestali sono e saranno in prima linea ed a sostegno perché ciò avvenga.
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