Il corpo nudo che parla
Allo Zut di Foligno domenica scorsa pomeriggio in danza, con due avvincenti performance. Kokoro - di Luna Cenere - e Kudoku per il quale Daniele Ninarello ha curato la coreografia e Dan Kinzelman la parte musicale. E’ carica di suspence e poesia la ricerca che parte dalla necessità di sentire con il corpo, attraverso e nella sua nudità, per costruire uno ad uno gli elementi fondamentali di una narrazione slegata da codici. Alla ricerca di una poetica altra è l’assolo inspirato ad una parola giapponese -Kokoro - sintesi di due concetti: mente e cuore. Un lavoro intenso ed emozionante quello ideato ed interpretato dalla danzatrice partenopea con lunghe esperienze di studio all’estero e attualmente membro di due compagnie, la spagnola Agitart e la Compagnia di Virgilio Sieni. “In Kokoro c’è la mia ricerca del connubio di estremi, cosa è giusto e cosa crea valore. Questo lavoro ha tante piccole nascite e cicli di vita, è la storia di un vuoto che è stato riempito”, ha spiegato Luna al termine dello spettacolo. L’interazione tra le improvvisazioni dal vivo di Kinzman - che ha creato un mix di rumori di macchine, suoni elettronici e sassofono - e la coreografia improvvisata di Ninarello ha dato origine al secondo spettacolo in scena nello Spazio Zut. Catartica è la relazione tra la musica ed il corpo, secondo il coreografo esperto in composizione istantanea, quando proprio il corpo ospita al suo interno “il rumore di cicatrici e pensieri”. Al termine gli artisti sono stati invitati sul palco da Carla Donati - curatrice del progetto di formazione del pubblico promosso dal Teatro Stabile dell’Umbria in collaborazione con l’associazione Dance Gallery - per rispondere a domande sui loro lavori e sviluppare riflessioni intorno al nudo nella danza contemporanea.
Isabella Rossi
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