Coronavirus, vietato recarsi al maneggio per montare o muovere cavalli
La presidente Fise Umbria Mirella Bianconi chiarisce cosa prevede la normativa - Eccezione solo per ‘atleti di interesse nazionale’ e necessità indifferibili
(AVInews) – Perugia, 12 mar. – “Non ci si può recare al maneggio per montare o muovere alla corda il cavallo, neanche adducendo giustificazioni del tipo ‘il mio cavallo è particolare’ oppure ‘il mio cavallo ha bisogno di essere montato’. La normativa è volta a evitare gli spostamenti limitandoli a situazioni particolari o eccezionali come ‘atleti di interesse nazionale’, che sono una categoria molto ristretta e certificata dalla Federazione, e situazioni di necessità indifferibili, anche queste preferibilmente certificate da un veterinario”. È Mirella Bianconi, presidente della Federazione sport equestri (Fise) Umbria, a fare chiarezza con i tesserati Fise sulle ultime normative nazionali introdotte per fronteggiare l’emergenza Covid-19.
Priorità nazionali. “Comprendiamo che in tanti vorrebbero stare con l’amato compagno cavallo – prosegue Bianconi –, ma in questo momento ci sono priorità nazionali più importanti che impongono la sospensione dell’attività dei centri sportivi e ci inducono a suggerire di valutare la chiusura degli impianti e certamente di non consentire l’uso delle parti comuni. Nel caso il cavallo abbia avuto un problema muscolare che lo costringe al riposo i nostri istruttori o presidenti di circolo sono in grado di valutare le cautele da adottare per evitare o limitare ulteriori rischi”.
Necessità indifferibili. “La concessione riconosciuta ai tesserati della Federazione – spiega ancora la presidente –, di potersi recare dal proprio cavallo solo per situazioni di comprovata necessità indifferibile è una facoltà della quale non bisogna abusare e non significa assolutamente poter andare a muovere (a mano, alla corda o montato) il proprio cavallo. Infatti, l’utilizzo senza criterio di qualcuno potrebbe determinare la revoca in un danno a tutti. Quindi invitiamo a coordinarvi con gli istruttori, i presidenti di circolo e i veterinari per comprendere l’effettivo stato di necessità indifferibile che possa riguardare il vostro cavallo e giustificare lo spostamento”.
Sport modello di vita. “Invitiamo – commenta sempre Bianconi – anche a non spostare il cavallo in altra struttura per tentare di aggirare la norma, non sarebbe un comportamento degno di un vero sportivo, di un cavaliere, di un amazzone, di un vero appassionato di sport equestri, di coloro che questa Federazione intende rappresentare e tutelare anche in una situazione così complessa per l’Italia, nella quale tutti siamo chiamati a mettere da parte egoismi e interessi personali per privilegiare il bene dell’intero Paese. Tenere presente che lo sport è anche un modello di vita e far rispettare una regola è un insegnamento dovuto che siamo certi sarà apprezzato anche dall’allievo, dal proprietario o dal genitore. Ringraziamo tutti per il senso di responsabilità e la collaborazione in questo momento difficile”.
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