PERUGIA - L'Università per Stranieri di Perugia "ha il dovere di ripartire", per "i suoi studenti e nei confronti del territorio". Lo ha detto la rettrice dell'ateneo perugino, Giuliana Grego Bolli parlando con l'ANSA. "La situazione ancora è di incertezza a livello direi internazionale. L'Umbria , in fondo, anche nel corso della pandemia, nei mesi più duri, è stata abbastanza una isola felice".

Per la rettrice "è comunque difficile poter dire oggi cosa troveremo a settembre e poi nell'autunno". "Detto questo - ha proseguito - le università rappresentano un elemento, una occasione, importante di ripartenza, anche per il territorio.Per cui il messaggio che noi vogliamo lanciare è: noi ripartiamo" .
"Studiare la lingua e la cultura italiana a distanza in un momento di emergenza - ha aggiunto Grego Bolli - si può e soprattutto si deve, se si è costretti, ma la vera missione dell'Università per Stranieri si realizza nella presenza, nel contatto dello studente straniero con l'Italia, non solo con la sua lingua ma con la sua cultura e, nel caso dell'Umbria e dell'Università per Stranieri di Perugia nel contatto con questo meraviglioso territorio nel quale noi abbiamo la fortuna di vivere, ricco di enormi ricchezze culturali ed artistiche".

La Stranieri punta su contatto e tecnologia

Corsi in presenza, perché è "il 'contatto' che fa la differenza e quello che veramente realizza pienamente la missione dell'Università per Stranieri" ma anche corsi a distanza "per chi non potrà, non vorrà o non si sentirà ancora sicuro di venire". Così l'Università per gli Stranieri di Perugia si prepara alla ripartenza dopo i mesi dell'emergenza Covid. "Veniamo da mesi difficili - ha detto la rettrice - ma non abbiamo perso un solo giorno di lezione del settore dei corsi di laurea e abbiamo utilizzato immediatamente l'applicazione che usano quasi tutti gli Atenei italiani per la didattica a distanza, consentendo anche una possibile interazione fra studente e docente. Abbiamo circa 200 studenti stranieri dei corsi di lingua e cultura che studiano attualmente in modalità a distanza, la stessa che abbiamo utilizzato anche per i corsi di laurea".

La rettrice ha comunque sottolineato come "nessuna tecnologia, anche la più sofisticata, potrà mai sostituire la presenza, il contatto tra il docente e lo studente e fra gli studenti". 

"Io credo che l'Università nel suo complesso, l'intero sistema universitario italiano, abbia retto e reagito bene e in tempi rapidi" all'emergenza coronavirus, ha ancora sottolineato con l’ANSA Grego Bolli. "Le applicazioni che sono state usate hanno credo tutte consentito, almeno per la gran parte delle lezioni una interazione tra studente e docente che ritengo sia estremamente importante. Indubbiamente il fatto che l'Università per Stranieri sia di ambito umanistico è chiaro che ci ha aiutato. Quanti studenti stranieri, parlo dei corsi lingua e cultura italiana del nostro Ateneo ma in parte il discorso vale anche per i corsi di laurea, saranno presenti a settembre e poi successivamente nei mesi seguenti non lo possiamo dire. Ma quello che sappiamo - ha concluso - è che dobbiamo ripartire e dobbiamo dire che l'Università riparte".

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