Il presidente del Corecom dell'Umbria, Mario Capanna, ha annunciato questa mattina che il Comitato regionale per le comunicazioni ha rimesso all'Autorità nazionale per le garanzie nelle comunicazioni (AgCom) le deleghe a cui non è in grado di fare fronte a causa della “inadeguata dotazione di personale”. Durante una conferenza stampa che si è svolta questa mattina a Palazzo Calderini (sede del Corecom), Mario Capanna, insieme ai componenti del Comitato Matteo Fortunati e Oliviero Faramelli, ha spiegato le ragioni che hanno spinto l'organo istituzionale di controllo delle comunicazioni ad assumere questa decisione: “La carenza di personale (ora limitato a 4 dipendenti, 1 dirigente ad interim e 4 collaboratori a tempo determinato) ci mette nelle condizioni di non assolvere, nei termini di legge, alle deleghe che ci sono state assegnate. Il termine previsto per le procedure di conciliazione, ad esempio, è di 30 giorni. E noi non siamo in grado di rispettarlo, violando così una precisa disposizione normativa”.

Capanna ha evidenziato che la decisione, assolutamente inedita nella storia dei Corecom italiani, è stata presa all'unanimità dai componenti del Comitato: “Un atto di responsabilità di fronte all'irresponsabilità di
chi dovrebbe, a norma dell'articolo 26 della legge regionale 3/2000, garantire la dotazione organica necessaria per assolvere all'esercizio delle sue funzioni”. Le richieste per avere una dotazione minima per il
funzionamento, ha ricordato il presidente del Corecom, sono state inoltrate ai presidenti di Giunta e Consiglio, all'Ufficio di presidenza e alla Prima Commissione di Palazzo Cesaroni: “nonostante questo e nonostante l'Umbria disponga di una quantità di dipendenti regionali doppia della media regionale, non è stato possibile reperire le poche unità di personale di cui avremmo bisogno. L'unico segnale positivo è stata la proroga, per soli 18 mesi, dei contratti degli addetti al monitoraggio”.

La scelta di rimettere le deleghe relative alla vigilanza sui codici di autoregolamentazione delle televisioni locali, al Registro degli operatori delle telecomunicazioni e alla conciliazione delle controversie tra utenti e
società di telecomunicazione (“che nel 2010 ha portato alla restituzione ai cittadini umbri di circa 300mila euro”) è stata presa dopo aver valutato l'ipotesi di dimissioni dell'intero Comitato: “noi resteremo però
al nostro posto- ha spiegato Capanna - perché abbiamo il dubbio che la mancanza di risposte da parte della Regione possa essere finalizzata proprio a farci dimettere. L'Autorità nazionale, a cui abbiamo comunicato la
remissione delle deleghe, aprirà una istruttoria. Staremo a vedere cosa succederà, anche se la mancanza di risposte da parte di una Regione guidata dal centrosinistra (mentre ad esempio in Lombardia il Corecom viene tenuto in grandissima considerazione) rappresenta per me una delusione ancora più profonda”.

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