SPOLETO - I numerosi e attenti partecipanti all’assemblea a Villa Redenta contro lo sfruttamento dei lavoratori e i licenziamenti sono un buon segno.

La denuncia delle condizioni in cui versano le principali aziende di Spoleto o ciò che rimane di esse, ex Pozzi, Maran e Novelli e per altri versi ma non meno importanti per chi vi lavora, SMMT, Cementir (ex), fatta dal coordinatore territoriale dell’Unione Sindacale di Base, Ettore Magrini; quella fatta da Emanuele Salvati RSU USB dell’AST di Terni e la narrazione sulle condizioni di sfruttamento dei giovani cococo licenziati delle cooperative sociali di Perugia, hanno offerto uno spaccato della drammatica situazione sociale nella nostra regione che tutti dovrebbero conoscere.

Squarciare il quadro propagandistico dei partiti del governo nazionale e di quello regionale è doveroso e necessario, perché come ha detto Giorgio Cremaschi, portavoce nazionale di Potere al Popolo, le politiche dell’asse “giallo verde”, o meglio del governo razzista, nazionalista e filo padronale e quelle della “sinistra” , liberista, europeista e confindustriale, sono i due volti complementari di una politica i cui i principali attori si azzuffano per essere scelti  a rappresentare gli interessi finanziari e di mercato dei padroni della terra.

Una assemblea che di ha restituito per la seconda volta in pochi mesi (l’altra, la manifestazione di fine agosto di Spoleto antirazzista) la sensazione che si sta tornando a rialzare la testa. Allo stesso tempo è evidente la richiesta di una indicazione politica sul che fare e di organizzazione, sia politica che di difesa economica e sociale per una mobilitazione più ampia.

Poiché siamo di fronte a impegni di grandissimo rilievo, la lotta contro il governo razzista giallo verde e la necessità di contrastare l’imperialismo che torna nella veste a stelle e strisce (ma non solo) a farsi aggressivo nella guerra di mercato in atto e vuole prendersi il petrolio venezuelano, con un colpo di stato alla cilena ( quello che i giornali chiamano “autoproclamazione”) o perfino con un in intervento militare, riteniamo un’altra cosa positiva la presenza all’assemblea, pur  nella forma dell’ascolto o come osservatori, di esponenti delle altre formazioni politiche della sinistra comunista presenti in città.

L’unità di lotta, dal basso, sugli obiettivi condivisi è possibile e necessaria, al di là delle differenze organizzative o elettorali che ci sono. E’ il modo più utile in questo momento  per fare al meglio la propria parte nella lotta contro lo sfruttamento capitalista e le aggressioni imperialiste, ognuno con le proprie idee e secondo la propria prospettiva politica o sindacale.

Unione Sindacale di Base

Potere al Popolo

Associazione culturale Casa Rossa

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