Con nota del 26.03.2014 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM)  ha inviato alla società ITW-LKW Geotermia Italia S.p.A. richiesta di integrazioni al progetto di Castel Giorgio, comprendenti la risposta alle osservazioni presentate dalle amministrazioni comunali di ACQUAPENDENTE, CASTEL GIORGIO, GRADOLI, GROTTE DI CASTRO, MONTEFIASCONE, ORVIETO, FARNESE, SAN LORENZO NUOVO,  da 16 associazioni ambientaliste e comitati di cittadini, da  singoli cittadini, nonché adeguata risposta ad integrazioni tecniche richieste dalla stessa Commissione  VIA.

La società ITW-LKW Geotermia Italia S.p.A. ha fornito dette integrazioni con due distinti depositi: il primo relativo alla risposta alle osservazioni dei Comuni, associazioni e comitati di cittadini nonché singoli cittadini, il secondo in risposta alle integrazioni tecniche richieste dal MATTM. In data 08.05.2014 è stata effettuata, ai sensi di legge, la ripubblicazione di tali atti per permettere la espressione di osservazioni del pubblico entro il termine dell’08.07.2014.

Le amministrazioni comunali nonché le associazioni entro la detta data hanno presentato le loro osservazioni anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi in merito ai documenti di cui alla suddetta ripubblicazione, come previsto dalla legge.

Le osservazioni presentate dai Comuni che si affacciano sull’Altopiano dell’Alfina hanno avuto contenuti essenzialmente tecnici di contestazione in merito a quanto sostenuto dai nuovi documenti depositati dalla società ITW-LKW Geotermia Italia S.p.A. relativamente le problematiche della subsidenza, della potenzialità della risorsa geotermica e della sismicità indotta e provocata (quella sismicità già rilevata da ENEL S.p.A. in occasione di prospezioni geotermiche nella stessa area del progetto pilota in questione  e che la spinse all’abbandono del progetto), della salute pubblica considerando la sua programmata vicinanza al centro abitato di Castel Giorgio e la sua concomitante esclusione dal rispetto delle previsioni di legge della Direttiva Seveso (incidenti rilevanti), il non rispetto delle norme del PRG del Comune di Orvieto in merito all’elettrodotto che dalla zona dell’impianto, attraverso la valle di Bellocchio sotto Benano raggiunge la zona industriale di Sferracavallo.

Si contesta inoltre la possibile risalita del fluido geotermico dalla zona di reiniezione alla falda acquifera con la conseguenza del possibile inquinamento delle falde da cui attingono gli acquedotti per l’acqua potabile nell’area, nonché la ricarica del Lago di Bolsena. Quest’ultima osservazione richiede conseguentemente la necessità di sottoporre il progetto alla procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale (in acronimo VINCA), essendo il sistema lago di Bolsena un SIC-ZPS. La VINCA- introdotta in Italia dalla Direttiva 92/43/CEE "Habitat"-  ha lo scopo di accertare preventivamente se determinati progetti possano avere incidenza significativa sui Siti di Importanza Comunitari (SIC), sulle Zone Speciali di Conservazione e sulle Zone di Protezione Speciale (ZPS) allo scopo di salvaguardare l’integrità dei siti stessi, tenuto conto degli obiettivi di conservazione dei medesimi.

Le osservazioni presentate dalle associazioni ambientaliste e dai comitati di cittadini contrari ai progetti geotermici di Castel Giorgio e di Torre Alfina, oltre ai citati aspetti tecnici, si sono anche soffermate sulla necessità la    delle conclusioni  della Commissione ICHESE (che non ha escluso che il terremoto del 2012 dell’Emilia –che produsse 29 morti e danni per 13miliardi di euro (una finanziaria!), nonché perdita di migliaia di posti di lavoro!- sia stato causato da trivellazioni nel sottosuolo(!), nonché del Rapporto internazionale (Induced Seismicity Potential in Energy Technologies) richiesto dal Department of Energy (DOE) americano e redatto dal  National  Research  Council nel 2013 –il più accreditato studio a livello mondiale sulla sismicità indotta e provocata-  e principalmente della decisione del Governo di produrre  nuovi indirizzi e linee  guida ancora non efficaci come la revisione del quadro normativo in riferimento alla geotermia elettrica pure essa in corso di stesura come ci è stato comunicato in sede di incontro presso il MISE in data 27.05.2014.

Chiedendo quindi un PROVVEDIMENTO DI MORATORIA sospensivo di tutte le procedure in atto relative a impianti binari “pilota” e di ricerca geotermica, oltre a permessi di sfruttamento geotermico “flash” (in Toscana a cominciare dalle aree dell’Amiata), nonché un intervento di riduzione/annullamento degli incentivi relativi alla geotermia elettrica.

Analoga moratoria è infatti in atto-nei loro territori- per iniziativa delle Regioni Lombardia e Emilia Romagna mentre un analogo provvedimento è in discussione presso il Consiglio Regionale del Lazio (l’Umbria finora tace…).

In attesa di disporre di un quadro normativo maggiormente idoneo alla salvaguardia delle popolazioni e dell’ambiente, che consenta di ripensare l’economicità del piano di sviluppo geotermico e valutare in modo più approfondito e sistematico le criticità e gli impatti delle varie tecnologie ed adeguare la normativa in modo conseguente. Mappando quindi il territorio nazionale, decidendo le zone di esclusione dove gli impianti geotermici presentano rischi eccessivi o comunque problematiche legate alla distruzione delle già esistenti economie (Alfina umbro -laziale e Val d’Orcia toscana per fare due esempi che stanno sollevando grosso allarme nella pubblica opinione).

Sono state inoltre sottoposte alla Commissione VIA violazioni di legge in merito alla  Commissione CIRM del Ministero dello sviluppo economico  non idonea –a termini di legge- a dare il prescritto parere, nonché tutte le violazioni di legge sul fronte interno ed europeo in occasione delle modifiche di legge introdotte in violazione dei Regolamenti parlamentari e dell’art. 117 della Costituzione che sancisce l'obbligo per la legislazione statale e regionale di uniformarsi agli atti comunitari, considerati fonte normativa sovranazionale su cui sono attivabili ricorsi dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale  (sentenza Consiglio di Stato 1231/09) e la procedura di infrazione comunitaria ai sensi degli artt. 258 e 259 TFUE.

La battaglia contro la realizzazione dell’impianto pilota geotermico di Castel Giorgio quindi continua più determinata che mai, trovando tutte le amministrazioni locali umbre e laziali contrarie, ben interpretano il sentimento di opposizione al progetto delle popolazioni e delle forme organizzate delle associazioni ambientaliste e comitati di cittadini dell’area.

 

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