PERUGIA – Quale ambiente e quale sviluppo per una green economy dell’Umbria? Questo il tema al centro del primo congresso regionale degli Ecologisti Democratici svoltosi ieri mattina a Perugia presso la sede del Consiglio Regionale. Istituzioni, associazioni ambientaliste, forze politiche e imprese dell’economia verde si sono misurate sui temi più scottanti che la Regione si trova attualmente a gestire: dagli impegni per le fonti rinnovabili stabiliti dal pacchetto europeo del 20-20-20, alle soluzioni più idonee per la gestione dei rifiuti, dall’ambizione per uno sviluppo sostenibile, al dissenso della popolazione nei confronti degli impianti vicino casa (la cosiddetta sindrome nimby), dalla salvaguardia del paesaggio, alle infrastrutture per le città intelligenti.

Ad aprire i lavori la relazione del coordinatore regionale Maurizio Staffa. “Tale crisi – ha detto Staffa – non è determinata solamente dagli eccessi della finanza speculativa ma da un modello di sviluppo ormai insostenibile, sia dal punto di vista economico e sociale che da quello ambientale. Dobbiamo tendere a una crescita economica regolata, sostenibile ed equa. Puntare su una nuova economia ecologica e’ l’unica strada possibile.” Green economy da intendersi quindi non come una nicchia dell’economia ma come l’economia nel suo complesso, in grado di assecondare esigenze ambientali sempre più pressanti e di creare ricchezza duratura nel tempo attraverso una competizione di livello superiore. In sintesi: un modo di creare ricchezza e di assicurare un’equa distribuzione della stessa.

“L’Umbria – ha aggiunto Staffa - è sulla buona strada ma è anche vittima di un evidente limite riformatore. Le riforme non si possono fermare ai testi normativi che vanno implementati cambiando gli uomini, la governance, il modello organizzativo e le strategie”.

Ha chiuso i lavori del Congresso il presidente nazionale Ecodem, Fabrizio Vigni. “L'economia verde - ha detto Vigni - è la via giusta per uscire dalla crisi. Tanto più in Italia, dove la sfida della nuova rivoluzione industriale green - fatta di ecoinnovazione, tecnologie pulite, nuove produzioni e consumi, e accompagnata da diversi stili di vita - può innestarsi su un  patrimonio unico al mondo di bellezza, qualità ambientale, produzioni tipiche, creatività. L'Umbria, da questo punto di vista ha, a mio parere, grandi potenzialità”.

L’obiettivo strategico degli Ecologisti Democratici, nati nel 2007 come associazione politica, in concomitanza con la fondazione del Partito Democratico, è di  far sì che le questioni dell’ambiente, troppo spesso ridotte a terreno di scontro tra minoranze di opposte fazioni, diventino un patrimonio di coscienza collettiva e un paradigma per un nuovo modo ecosostenibile di intendere l’economia e la società.

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