Di Ciuenlai - Anche se ci fosse un cataclisma di portata biblica, uno tsunami del Lago Trasimeno che sommergesse Corciano e Perugia e uno di Piediluco che cancellasse Terni e facesse di Stroncone un’isola come la Polvese, anche se venisse dichiarata una guerra atomica, anche se fossimo invasi e conquistati da terribili e crudeli nemici, avvezzi alla pratica delle esecuzioni di massa in Piazza IV Novembre e in Piazza Tacito,  l’unico pensiero e l’unica priorità di un certo Pd umbro resterebbe quello di fare quelle cosa erroneamente scambiata per congresso, che ha come unico scopo eleggere  “qualcuno” a  segretario del “partito che non c’è”.

Non ci sono tutte quelle cose che ho elencato, ma c’è n’è una che è simile a quelle. Si chiama pandemia. Una epidemia così radicata che segnala la nostra regione come luogo ad “alto rischio”. Bisognerebbe evitare gli assembramenti, le file, i contatti e comportamenti affini. E allora, visto che non ne potete fare a meno , perchè se no “ta qualcuno ie viene no sturbo”, suggerisco di applicare le regole.

Aprire le sedi solo per l’asporto.  L’elettore si reca al circolo, ritira la scheda e come fanno gli americani, la rispedisce per posta. Oppure vengono organizzati gazebo domestici, con attivisti che con l’urna in mano si recano a casa degli iscritti consegnando la scheda dalla porta appena sfessurata e ritirandola il giorno dopo, premurandosi di ricordare all’elettore di lasciarla sotto lo zerbino. Lo fanno i ristoranti, lo fanno i bar, possono farlo anche le organizzazioni politiche.

L’unico problema sarà ritrovare i tesserati. Ad Aprile del 2021, votano quelli della classe 2019, che possono rinnovare la tessera anche per il 2020, sempre col sistema dell’asporto. Quelli iscritti nel 2020 rischiano di non votare, ma non sono un problema. Il 2020 è stata un’annata pessima per le tessere. Una terribile moria di consensi le ha praticamente azzerate. Quelli del 2021 non li cercate fino al 2025, perché , è noto che i tesseramenti del Pd slittano di un anno o due. Da una proiezione dell’Istat sembra che , di questo passo, quelli del 2050 avranno la tessera il secolo dopo.  Se saranno ancora vivi. Ma dice che al Pd non sono preoccupati perché  confidano sull’allungamento dell’aspettativa di vita.

Il tutto per dare le chiavi di casa ad un nuovo gruppo dirigente del Pd che da due lustri, in Comune prima e in Regione poi,  fa opposizione dura a se stesso, contestando al centrodestra tutto quello che il sedicente centrosinistra non ha fatto negli anni precedenti. Non bisogna quindi meravigliarsi quindi se, nonostante l’evidente incapacità di Tesei, Romizi e compagnia a governare la situazione, i sondaggi dicono ancora che sono loro ad avere la maggioranza assoluta in questa regione. Non è farina del loro sacco, qualcuno gli da una mano. Per la serie “quelli che il congresso……”.

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