di Nicola Bossi

CASTIGLIONE DEL LAGO - "Il Lago aveva bisogno di una candidatura unica per non creare ulteriori conte che poi alla fine rischiano di fare male soltanto al partito; quindi meglio un compromesso che spaccature": inizia così la nostra chiacchierata politica con il candidato unico per il congresso del Pd del Lago Trasimeno - che racchiude tutti i comuni - Alessandro Torrini che dovrà guidare un esercito di 3500 tesserati molti eterogenei tra loro. "In campo c'erano due nomi - ha spiegato - che erano stati proposti legittimamente da chi vive il Pd al Trasimeno. Non avremmo mai accettato un compromesso che avrebbe fatto candidare un terzo nome solo per creare l'ennesimo tappo politico. A volte la troppa mediazione crea la mediocrità. Non si può mediare sulle regole del gioco".

Poi Torrini si taglia un sassolino: la notoria subalternità dei politici lacustri ad altri esponenti di altri territori più grandi: "Se subalternità c'è stata allora è tempo di cambiare pagina. Noi dobbiamo creare un modello politico ed economico del Trasimeno che deve essere esportato altrove perchè considerato sostenibile, democratico e vincente". Parole che vanno in direzione della rivincità del Lago dopo alcuni di oblio: "Sarebbe facile parlare di isolamento del Pd del Lago - ha analizzato - ma in questo momento storico dobbiamo creare un Umbria Plurale e non Policentrica. Non dobbiamo mettere in rivalità i territori, ma esaltare le specificità di questi. Il Lago è agricoltura, energie rinnovabili, turismo, borghi storici e lavoro. Dobbiamo trovare tutti insieme le risorse e le giuste risposte per far emergere queste realtà".

Torrini conclude con la missione del partito: "Dobbiamo recuperare credibilità tra la gente e allo stesso tempo puntare su quei giovani che nel 2008 avevano aderito al pd con entusiasmo. I giovani ci permetteranno di modellare una nuova cultura che va dalla differenziata fino all'integrazione con gli stranieri".

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