TERNI - Il gip di Terni, Pierluigi Panariello, si e' riservato oggi di decidere sulla richiesta di convalidare gli arresti del direttore della Confcommercio di Terni, Leandro Porcacchia, e del suo collaboratore, Sergio Briganti, bloccati dalla polizia con l'accusa di estorsione. La decisione del giudice, che potrebbe anche optare pergliarreti domiciliari, sara' depositata nelle prossime ore.

Oggi Porcacchia e Briganti sono stati interrogati a lungo nel carcere di Terni. Entrambi hanno respinto l'accusa che e' stata loro mossa e i loro avvocati, che sostengono l'assoluta innocenza dei loro assistiti autori, a loro dire, di una normale transazione commerciale, puntano in questa fase ad alleggerire la posizione dei due arrestati contestando comunque l'ipotesi dell'estorsione poiché, fanno rilevare, nel loro comportamento non si ravvisa nessuna minaccia e tutt'al più si potrebbe parlare di semplice truffa. Al centro dell'indagine, infatti, ci sarebbe una richiesta di 100 mila euro fatta - secondo gli inquirenti - a un ristoratore che doveva rilevare un locale alla periferia della citta'.

Intento sul piano investigativo le indagini si sarebbero allargate dopo il sequestro di ulteriore documentazione che convaliderebbe la tesi accusatoria allargando il "giro d'affari" dei due arrestati. Al riguardo il magistrato Elisabetta Massini avrebbe sentito altri testimoni, fra i quali anche il proprietario dell'esercizio commerciale al centro del caso e un intermedierio incaricato della vendita. Entrambi avrebbero fatto presente di essere completamente all'oscuro di quanto accaduto.

Sempre dai documenti sequestrati negli uffici della Concommercio ternana, gli inquirenti avrebbero preso lo spunto per allargare la loro inchiesta prendendo in esame altri casi dei quali si sarebbero occupati Porcacchia e il suo collaboratore, andando indietro un bel po' nel tempo fino, si dice, agli eventi valentiniani del 2005, quando sempre Porcacchia, era amministratore dell'associazione che all'epoca organizzava la kermesse ed in questa veste trattava gli ingaggi milionari di grandi star della musica e dello spettacolo.
 

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