Confcommercio/ Ioni: va sviluppata qualitativamente la rete esistente
PERUGIA - ''Il commercio ha bisogno di una spinta dal punto di vista qualitativo'', secondo Luciano Ioni, presidente della Confcommercio regionale dell'Umbria, che cosi' ha commentato il Rapporto di ricerca dell'Aur sulla ''Distribuzione commerciale in Umbria'', presentato ieri a Perugia.
Secondo Ioni - riferisce una nota della Confcommercio - ''fino ad oggi il settore e' cresciuto senza una vera e propria politica di indirizzo. Le normative si sono occupate piu' che altro di aspetti di dettaglio, anche se importanti, come orari, metri quadrati o saldi. Normative 'statiche', che hanno favorito la politica del mattone, nel senso che troppo spesso la programmazione commerciale e' stata subordinata alle politiche per l'edilizia'', ma ''questo tipo di approccio, che ha contribuito pesantemente a condizionare il processo di spopolamento dei nostri centri storici, non e' piu' accettabile''.
''Il settore - ha spiegato Ioni - rivendica strutture, competenze, risorse non solo economiche ma anche in termini di progettazione''. ''Quanto ai dati presentati dall'Aur - ha aggiunto il presidente di Confcommercio - concordiamo con l'assessore regionale Bracco sulla necessita' di avere una situazione piu' aggiornata del comparto, che negli ultimi due anni e' cambiato in maniera sostanziale''.
Come dimostrano i piu' recenti dati del ministero dello Sviluppo economico - si legge ancora nella nota - il settore e' saturo. L'Umbria, infatti, si colloca al secondo posto, dopo il Friuli Venezia Giulia, per incidenza della grande distribuzione organizzata in relazione ai numero di abitanti e al quarto per superficie di vendita media per esercizio commerciale, dopo il Friuli, il Veneto e la Lombardia.
''La spinta di cui necessita il commercio - ha concluso Luciano Ioni - non e' certo di carattere quantitativo, sia per la contrazione dei consumi che non si sta fermando, sia perche', soprattutto, non ci sono attualmente gli spazi che la ricerca dell'Aur lascia intravedere. Occorre al contrario una spinta di tipo qualitativo, per favorire l'ammodernamento e lo sviluppo della rete distributiva esistente: la vera sfida del nostro tempo''.
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