di Alfonso Gianni.

Visto si lamentava una mancanza di informazione sulle reazione greche riporto di seguito le seguenti note di agenzia e di stampa (ovviamente non tradotte da me ma dal compagno Argyrios Argiris Panagopoulos)

"Il ministro e portavoce del governo greco Tzanakopoulos, il presidente del Parlamento greco Boutsis, il vicepresidente del Parlamento europeo e capogruppo degli eurodeputati di SYRIZA Papadimoulis e la portavoce del gruppo parlamentare di SYRIZA Baki hanno condannato duramente il massacro dei palestinesi dall'esercito israeliano. 
“Non possiamo chiudere i nostri occhi di fronte alla verità”, ha detto Nikos Boutsis, il presidente del Parlamento greco e membro della segreteria politica di SYRIZA, condannando il massacro dei palestinesi a Gaza da parte dell’esercito israeliano. “Siamo diventati testimoni di un altro massacro di Palestinesi da parte delle truppe israeliane, con l’uso di una violenza brutale e senza limiti, e non posso non condannarla da parte del Parlamento greco ed esprimere il nostro completo rifiuto di questi metodi”, ha detto tra altre cose il presidente del Parlamento Boutsis. 
Il portavoce del governo greco Tzanakopoulos ha condannato il massacro a Gaza e ha chiesto il riconoscimento dello stato palestinese con i confini del 1969, mentre Papadimoulis ha proposto al Parlamento europeo di condannare la strage. 
Il gruppo parlamentare di SYRIZA ha chiesto al parlamento greco di condannare la politica di Israele nella Striscia di Gaza svolta con l’attacco dell’esercito israeliano che ha provocato decine di morti, tra cui molti bambini e donne.
La sua forte condanna dell’attacco omicida perpetrato da parte dell'esercito israeliano contro i palestinesi nella Striscia di Gaza è stata espressa dalla portavoce del gruppo parlamentare di SYRIZA, Foteini Baki, che ha presentato una risoluzione dell'intero gruppo parlamentare, mentre la deputata del partito Anneta Kavadia ha usato durissime parole dentro il parlamento contro la strage di palestinesi nella Striscia di Gaza. 
Il parlamento greco con voto unanime aveva riconosciuto la Palestina come stato e Abu Mazen aveva ricevuto onori in una plenaria del parlamento. Il governo greco e il governo cipriota hanno proposto al governo palestinese di cominciare degli incontri trilaterali, che di fatto rafforzeranno la posizione internazionale della Palestina offrendo anche occasione per investimenti, per sostenere l’economia palestinese che si trova sotto la continua pressione israeliana. 
Baki e Kavadia hanno preso la parola nel parlamento greco durante la discussione del disegno di legge del Ministero per le Politiche Migratorie per accelerare le procedure di asilo e l'integrazione delle direttive europee nel diritto greco.
Nella risoluzione del gruppo parlamentare di SYRIZA si evidenzia che:
"Il tragico conto dell'attacco dell'esercito dello Stato di Israele contro i manifestanti nella Striscia di Gaza, riporta la perdita di decine di vite, compresi i bambini, e gravi lesioni per i manifestanti.
La comunità internazionale ha osservato con orrore e disgusto la giornata di ieri, che è stata scritta con il colore nero nella storia del mondo, ed è destinata a peggiorare la stabilità della regione”
“Certo, sono necessarie iniziative dell'ONU e dell'UE affinché prevalga la giustizia e la pace. Sosteniamo la soluzione della questione palestinese e la creazione di uno Stato palestinese indipendente sui confini del 1967, con capitale a Gerusalemme est, dove tale Stato potrà convivere pacificamente con lo Stato di Israele”, conclude la risoluzione del gruppo parlamentare di Syriza.
La deputata di SYRIZA Kavadia
La deputata di SYRIZA Anneta Kavvadia aveva chiesto dal Parlamento la condanna esplicita e inequivocabile dell'attacco omicida dell'esercito israeliano nei confronti dei palestinesi.
Allo stesso tempo, ha criticato coloro che affrontano "con esortazioni e equidistanza" l’attacco omicida, che come ha sottolineato, ha provocato 66 morti, tra qui bambini e neonati,
"Non c'è pace senza giustizia. Abbiamo bisogno di una condanna chiara e inequivocabile degli autori reali e di quelli morali ", ha concluso Kavadia."

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