FOLIGNO - Umbria in fibrillazione per l'arrivo di Pastora Galvan, la più celebre danzatrice di flamenco al mondo. Icona indiscussa della tradizione flamenca, l'amata bailaora sarà in Italia per tre sole tappe, di cui l'ultima Foligno, dopo Roma e Venezia. Insomma, una straordinaria opportunità per la città umbra che ha già fatto registrare un quasi tutto esaurito al botteghino degli Amici della Musica di Foligno.

All'Associazione folignate si deve infatti questo evento unico, appuntamento cult per gli amanti di flamenco e non solo, dal titolo “Pastora baila”. Lo spettacolo andrà in scena all'Auditorium San Domenico, domenica 22 aprile alle ore 21 quando la magia del flamenco danzerà con la Galvan accompagnata dai cantaores David Sánchez "El Galli", Manuel Lopez e dalla chitarra di un altro grande interprete Juan Requena.

E la la danza si farà espressione della cultura che si evolve, dove tradizione ed avanguardia convivono in maniera del tutto naturale. Una danza che diviene “scultrice della realtà”, plasmando pose contorte in marmi colorati, scolpendo i contorni con una precisione sorprendente e lasciando nell’immaginazione dello spettatore forme idealizzate e di rara bellezza.

Figlia dello straordinario danzatore e coreografo José Galván, Pastora porta infatti nel sangue la tradizione del baile dei suoi genitori e la modernità della danza di suo fratello Israel, fra i maggiori talenti del flamenco contemporaneo che ha collaborato con Pastora a questo spettacolo. Già nel 1995 all’età di 15 anni viaggia per la prima volta negli Stati Uniti con la compagnia del Teatro Flamenco di San Francisco. Da allora non ha più smesso di insegnare ed esibirsi in tutto il mondo con diverse compagnie e come bailaora solista.

E il flamemco vive in lei, in ogni movimento e nelle sue celebri pose. Personale come solo lei può essere. Difendendo una saga familiare di grandi bailaores. Lei è flamenca, minimalista, d’effetto e si sente come un pesce nell’acqua, sviluppando tutto il proprio potenziale, proiettando il pubblico in un percorso che parte da epoche passate fino ad arrivare a una visione contemporanea del fla- menco. Con una danza costellata di molteplici dettagli. Con cante, baile e guitarra. Perché come diceva Manuel Machado, poeta e scrittore spagnolo: “una fiesta si fa con tre persone: uno balla, uno canta e un altro suona. Ah dimenticavo quelli che gridano olè e battono le mani!”

 

 

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