Le comunità energetiche rinnovabili come volano per un'Umbria più competitiva
L’innovazione delle imprese, anche di quelle più piccole, passa per la sostenibilità. È questo il principale messaggio uscito dal convegno sulle comunità energetiche rinnovabili organizzato ieri da CNA, Confcooperative e Confcommercio Umbria all’indomani della presentazione di una ricerca sullo stesso tema condotta su oltre 500 micro, piccole e medie imprese umbre.
La Regione, presente sia con l’assessore all’ambiente, Roberto Morroni, che con quello allo sviluppo economico, Michele Fioroni, ha promesso di fare la sua parte. Un impegno a fianco delle imprese è stato assicurato da Federico Sisti, Segretario Generale della Camera di Commercio dell'Umbria.
Introducendo i lavori, l’assessore Morroni ha assicurato il forte sostegno dell’istituzione regionale alle attività che verranno messe in campo dalle istituzioni locali, dalle imprese e dalle associazioni di categoria in materia di comunità energetiche.
“La nostra associazione – ha affermato il presidente regionale di CNA, Michele Carloni – si sta impegnando ormai da tempo sul tema della sostenibilità, partendo dalla soluzione dei problemi concreti che le imprese devono affrontare ogni giorno, a cominciare da quello dei costi energetici, di cui si prevede una nuova corsa al rialzo. La costituzione delle CER rappresenta un ulteriore passo per costruire un’Umbria più integrata, più sostenibile e più sviluppata”.
“Problemi complessi richiedono soluzioni condivise – ha aggiunto Carlo di Somma, presidente di Confcooperative Umbria - Lavorare insieme per trovare risposte a questi problemi è l’unica chance che abbiamo per costruire un futuro prospero per il nostro territorio”.
Dati molto interessanti sono emersi dalle due relazioni tecniche, a cura di Fabio Armanasco (Power Energia) e Valerio Angelucci (RSE – Ricerca Sistema Energia GSE). Partendo da punti di osservazione diversi, entrambi hanno messo in evidenza le modalità di funzionamento delle CER (Comunità energetiche rinnovabili) e gli strumenti di incentivazione nazionale attualmente all’approvazione dell’Ue. Presentati anche case history di CER esistenti e proiezioni sul rapporto costi/benefici delle comunità energetiche per i soggetti che ne fanno parte.
“Sostanzialmente – ha dichiarato Roberto Giannangeli, direttore di CNA Umbria – gli incentivi variano al variare della dimensione della CER e della quantità di energia scambiata e consumata sul posto tra i vari membri della comunità. Mediamente l’incentivo previsto è pari a 110 euro per ogni MWh scambiato, mentre la ripartizione dei sostegni ventennali deve essere regolata da contratti commerciali tra i vari aderenti alla CER”.
Oltre alle imprese, la partecipazione è aperta anche agli enti locali, alla pubblica amministrazione, ma anche ai cittadini: una composizione variegata della CER, infatti, garantisce una migliore distribuzione dell’energia prodotta, che può essere spalmata lungo fasce orarie più lunghe rispetto a quanto accadrebbe in una CER costituita solo da imprese.
“Ecco perché la sostenibilità che perseguiamo non è solo quella ambientale o economica ma anche quella sociale – ha aggiunto Lorenzo Mariani, direttore di Confcooperative – Lo stesso termine di comunità va inteso nel senso più ampio. In quest’ottica il nostro auspicio è quello di coinvolgere una pluralità di soggetti, a cominciare dalle altre associazioni di categoria, per arrivare alla costituzione di una grande comunità energetica di livello regionale o, in alternativa, a una o più CER di dimensioni tali da assicurare economie di scala che ne garantiscano la continuità nel lungo periodo”.
In chiusura è arrivato l’impegno dell’assessore Michele Fioroni, che ha risposto agli stimoli giunti dalle relazioni assicurando il sostegno della Regione, sia attraverso l’utilizzo di eventuali economie legate al bando Solar Attack, sia nella direzione auspicata dalle associazioni, le cui richieste sono state riassunte dal vice presidente di Confcommercio.
“Come anticipato l’altro giorno nel presentare la nostra indagine sulle CER – ha affermato Stefano Lupi - quello che chiediamo alla Regione è di sostenere economicamente la messa a punto di uno studio di fattibilità per la costituzione di una comunità energetica più ampia possibile in Umbria e, successivamente, di supportarla nella prima fase nel far fronte ai costi di gestione. D’altronde – ha concluso Lupi - il tema della sostenibilità richiede un impegno corale, non solo da parte delle associazioni di categoria che devono fare in modo di mettere a sistema le imprese intercettando i loro bisogni, ma anche delle Istituzioni, chiamate a giocare un ruolo importante”.
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