“Non è questa l’occasione per discutere i criteri adottati per la scelta dei Direttori, afferma il consigliere comunale del Gruppo Misto, Giocondo Talamonti,  anche se riteniamo che i metodi procedurali debbano essere pubblici perché rientrano nell’interesse della comunità. E’ prioritaria la qualità dei servizi e poter contare sull'eccellenza del personale, senza dimenticare l'aggiornamento delle strutture. Tutto rientra nelle ovvie attese della gente, ma gli sforzi che si vorrebbero comuni vengono regolarmente disattesi seguendo una logica grossolana. Il riferimento è alle voci secondo cui la sede dell'Asl a Terni debba essere solo legale e non amministrativa, con la conseguenza che a decidere contratti, strategie, acquisti e interventi sarebbe Foligno. Se così fosse, occorrerebbe gridare tutti insieme: adesso basta!. Se qualcuno pensa che i ternani siano cittadini da prendere in giro ha sbagliato indirizzo. C’è da scommettere che una furbastra soddisfazione sia stampata sui volti dei soliti noti che, dietro il paravento di un atto di equa spartizione, hanno accontentato Foligno con un misero  ufficietto amministrativo”.

 

“Separare la sede legale da quella amministrativa non è solo fuori da ogni logica, prosegue il consigliere Talamonti, ma suona offensivo dell’intelligenza dei ternani. Dire che la sede resta a Terni, ma che la gestione la fa Foligno, non è un compromesso politico. E’ un atteggiamento arrogante, in linea con quello tenuto da Perugia fin dalla costituzione della provincia ternana e sul quale con troppa colpevolezza Terni ha ingenuamente chiuso sempre gli occhi. Ma adesso basta! Questa ulteriore insolenza è pura provocazione; e alle provocazioni occorre reagire”.

 

“Non è una dichiarazione di guerra – continua Talamonti -  è piuttosto un invito ai  ternani, rappresentanti della volontà popolare nelle istituzioni, a far sentire la voce dei concittadini, stufi di essere oggetto di decisioni simili. L’Associazione "Enrico Berlinguer" che persegue una sanità efficiente con riscontri di qualità e tempi brevi (abbattimento delle liste di attesa e per lo sviluppo del lavoro in rete), si sente umiliata per il comportamento irriguardoso che si vorrebbe imporre sia nella scelta della sede, sia nella scelta dei Direttori Generali, fra i quali, guarda caso,  non figura alcun rappresentante della città, a dimostrazione ulteriore, fatta salva la professionalità dei singoli, della scarsa considerazione che si riserva alla città”.

 

“Facciamo affidamento sul sindaco Di Girolamo, conclude Talamonti, perché faccia valere, nelle sedi opportune il diritto della cittadinanza a pretendere un doveroso rispetto. Si invitano tutti a non soffocare le voci di protesta con la scusa di dover praticare risparmi attraverso i tagli imposti dall’alto. Ogni giustificazione che si richiami ai dettami della  “spending review” non può valere solo per una parte degli umbri. I sacrifici finanziari, economici  e occupazionali hanno fatto vittime in regione, ma in particolare a Terni, dove nessuno si sente “vittima” perché in grado di reagire ai soprusi”.

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