Mi chiedete cosa penso di questa storia del fascio littorio al nuovo mercato coperto. Ho aspettato in silenzio perché pensavo a un intervento risolutivo da parte del nostro sindaco. Ma anche questa volta ha preferito tacere, come se la cosa non lo riguardasse. E invece lo riguarda e come!

I fatti li conoscete: durante il restauro del vecchio mercato, riemergono due simboli del Partito Nazionale Fascista, due fasci littori. A qualcuno, probabilmente l’assessore che segue i lavori, la cosa piace, quindi invece di ricoprirli, come lo erano stati dalla caduta della dittatura, decide di restaurarli e si fa forte del parere della Soprintendenza, che definisce il fascio un reperto storico da salvare.
Ora quel reperto di artistico ha meno di nulla, di storico invece ha molto, ossia ci ricorda venti anni di dittatura, un guerra terribile e migliaia di morti.
Il confino, le leggi razziali i campi di concentramento e altre disgrazie che ben conosciamo. Dopo una liberazione che costò lagrime e sangue, venne scritta la nostra carta costituzionale, dove viene messo al bando il partito fascista e se ne vieta la sua ricostituzione, sotto qualsiasi forma!

Caro sindaco, quando hai preso possesso della tua carica, hai giurato su quella costituzione, non su Topolino! Quindi è quella carta che sei chiamato a rispettare! Attendiamo fiduciosi una tua presa di posizione.

Ma veniamo alla Soprintendenza: non ho messo volutamente la foto del fascio, mi da uggia solo vederla. Ma ho messo la foto della nostra Fontana, uno dei monumenti più insigni del nostro medioevo. Da sei mesi, come vedete dalla foto, le manca una protome, caduta nella vasca e per fortuna recuperata.
Ma ancora non rimessa al suo posto, per riaprire l’acqua, al posto della protome, ci hanno messo un tappo, manco fosse un tino da adoperare per la vendemmia.

Però nel frattempo ci si preoccupava di restaurare il fascio del mercato, sembra una barzelletta, ma è tutto vero! C’è poi qualcuno che non gradisce le proteste che sono venute dalle opposizioni e da decine di associazioni e sindacati.

Dicono: che volete fare, demolire anche gli edifici costruiti in epoca fascista? Per poi concludere che il fascio va lasciato lì dove sta. È quello che si chiama, un tentativo di depistaggio. Nessuno ha mai detto che bisogna demolire Piazza Partigiani e gli edifici che la circondano.
Se mai è questa amministrazione che ha pensato bene di demolire una costruzione di Nervi, uno dei più grandi architetti del nostro novecento, l’edificio ex tabacchi di via Cortonese, per farci un altro alveare di appartamenti, praticamente dentro una rotonda stradale! Scusate ma dove eravate in quei giorni, a parte la voce contraria del prof. Paolo Belardi, non ne ho sentite molte altre.

Da ultimo, il nuovo mercato coperto dovrà essere una struttura accogliente e aperta alla città, pensate che con un fascio in bella vista, non succeda l’esatto contrario? Io, per quel che vale, ve lo dico sin da ora: se non togliete quel fascio, lì dentro non ci metto piede. E così faranno tante altre persone, alle quali chiedo di esprimere qua sotto il loro disappunto e di condividere questo post, sempre vi sia gradito.
 

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