La Commissione Affari Istituzionali ha ulteriormente affrontato, questa mattina, la questione correlata alla nota presentata dai consiglieri Sbrenna e Prisco su: “Esenzione dalla tassa di occupazione di aree pubbliche degli accessi carrabili destinati a soggetti portatori di handicap in applicazione dell’art. 49 del D.Lgs. 507 del 15/11/1993 e dell’art. 3 bis, comma 1, lettera g), del relativo Regolamento Comunale”. Nel corso della precedente discussione sul tema, in data 26 settembre, la Commissione aveva condiviso l’opportunità di costituire un fondo destinato a “rimborsare” i portatori di handicap dal pagamento della Tosap, dando mandato agli uffici di formalizzare la regola, onde inserirla nell’apposito regolamento. Su questa soluzione, tuttavia, gli uffici hanno espresso parere contrario.

 

Ed infatti – hanno specificato questa mattina la Dott.ssa Picchiotti ed il Dott. Guido – “in primo luogo va rimarcato che l’esenzione prevista dall’art. 49 del D.Lgs. 507/93 a favore dei passi costruiti appositamente per i portatori di handicap si applica già adesso sia nel caso in cui il disabile sia unico proprietario dell’accesso sia nell’ipotesi in cui il disabile sia uno dei condomini del caseggiato”. Differentemente – continuano i tecnici – “se al contrario il passo carrabile è costituito dal normale smusso o interruzione del marciapiede o comunque da una modifica del piano stradale tesa a permettere l’ingresso e l’uscita generalizzata degli autoveicoli dei condomini, esso è in ogni caso tassabile anche se uno dei proprietari è un disabile. Ciò in quanto l’esenzione non si applica al soggetto, ma al passo carrabile, essendo di natura oggettiva e non soggettiva”.

 

Per tali ragioni l’istituzione di un fondo di solidarietà non è stata ritenuta dagli uffici giustificabile, tanto più se inserita nel regolamento Tosap; in tal caso, infatti, la decisione verrebbe a configurarsi come un’evidente elusione della tassatività delle fattispecie di esenzione stabilite dalla legge. Su questa vicenda Fronduti, pur ritenendo la risposta degli uffici esaustiva sotto il profilo tecnico-normativo, ha valutato come condivisibile lo spirito della proposta originaria avanzata da Prisco e Sbrenna nella nota. “Non è giusto, infatti, che la quota del disabile presente nel condominio sia successivamente suddivisa sulle spalle degli altri condomini”. Su tale aspetto Fronduti ha sottolineato la necessità di trovare una soluzione, ma ha altresì proposto di procedere ad un’abolizione totale della Tosap. Zecca ha ricordato che l’istituzione del fondo appare la soluzione più adatta per risolvere la situazione, visto che altre ipotesi avanzate finora non sono state considerate giuridicamente possibili dagli uffici. “Prendiamo atto che il fondo non può essere inserito nel regolamento Tosap, ma potrà essere comunque istituito in altra forma”.

 

Numerini ha ripercorso le tappe dell’intera vicenda. “Se il passo carrabile è al servizio di una sola abitazione, esso è completamente esentato dalla tassa. Se, al contrario, si trova in un condominio, dal pagamento risulta esentato il disabile, ma la sua quota viene di fatto “spalmata” sugli altri condomini. Questa cosa non ci piace, pur comprendendo il parere tecnico degli uffici”. Il consigliere dell’udc ha ribadito la sua contrarietà rispetto alla legislazione Tosap, nonchè alla sua concreta applicazione. Per tali ragioni anche Numerini ha auspicato un’abolizione della tassa, tenuto conto anche della sua esiguità per le casse comunali. Per Cozzari è chiaro che l’unico modo per arginare questo “paradosso” è prendere una posizione precisa sull’abolizione della Tosap. Secondo il capogruppo Udc la norma in esame è davvero paradossale sia nei riguardi del rapporto condomino/disabile che nei riguardi del costruttore, il quale, avendo previsto l’opera per coadiuvare i portatori di handicap, di fatto provoca l’effetto non voluto di gravare sulle tasche degli altri condomini. Sbrenna ha sottolineato che gli uffici sono rimasti sulla loro posizione di ferma applicazione di un formalismo giuridico, ritenuta non condivisibile, perchè “credo che la tutela del disabile debba essere considerato valore superiore, con l’obiettivo peraltro di eliminare una odiosa disparità di trattamento tra i più ricchi ed i meno abbienti.

 

La inscindibilità della Tosap è un aspetto astratto nonchè lafissazione di un assioma, ma non rappresenta certamente un valore. Credo quindi che nulla vieti al Comune di destinare le proprie risorse in maniera ragionevole verso una tutela sociale del disabile”. Quindi Sbrenna, valutato che il fondo non può essere inserito nel regolamento Tosap, ha proposto di farlo in sede di approvazione del bilancio o comunque con un apposita delibera del Consiglio Comunale. Su quest’ultima proposta il capogruppo Prc Pampanelli ha concordato in pieno con Sbrenna. Stessa condivisione è stata espressa da Baldoni, secondo cui a volte serve fare una battaglia per la tutela di principi ritenuti rilevanti, pur se il quantum dovuto, come in questo caso, appare risibile. “Per questo l’istituzione del fondo appare la miglior soluzione possibile, anche perchè dovrà essere finanziato con somme limitate ed accessibili solo su richiesta di parte. Scommetto, peraltro, che alla fine dell’anno il fondo non verrà utilizzato dalla cittadinanza e dunque finirà per finanziarie, col riequilibrio di bilancio, altri servizi sociali. Ma la cosa importante oggi è sancire il principio, frutto di una volontà trasversale dei consiglieri”.

 

Catrana ha ricordato che la norma di legge è specifica e chiara; dunque il nodo da sciogliere riguarda solo le limitate ipotesi di presenza di un disabile all’interno dei condomini. “Sul principio dell’esenzione assoluta siamo tutti d’accordo, ossia sul fatto che non può essere il condominio a doversi accollare la quota del disabile. Per tali ragioni la creazione di un fondo sociale ad hoc mi sembra il sistema logico migliore”. Anche Neri si è detto d’accordo con Sbrenna, fermo restando che, vista la “disumanità” della norma, è necessario avvalersi di una strada differente, ossia stabilire un contributo ad esaurimento destinato ai disabili, per tutelare concretamente i portatori di handicap. Tirando le conclusioni della discussione, dunque, la Commissione ha deciso di convocare in audizione per la prossima seduta il Dott. De Paolis e l’Assessore Mercati al fine di valutare la possibilità di inserire questa soluzione nel bilancio comunale. Ciò avverrà con atto deliberativo autonomo della Commissione e, successivamente, del Consiglio.

Contestualmente, in quanto superata dall’adozione della delibera, la nota di Prisco e Sbrenna verrà ritirata.

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