Comune di Perugia/Rsu: poche e insufficienti novità nella politica del personale
PERUGIA - A seguito delle recenti polemiche sollevate all’interno dell’Ente, la RSU, al fine di fornire una corretta informazione, deve necessariamente esprimere le proprie considerazioni e precisare alcuni aspetti fondamentali riguardo alle politiche del personale del Comune di Perugia.
Con il massimo rispetto delle idee e delle opinioni espresse da chiunque, riteniamo grave però che, dimenticando il proprio ruolo nella vecchia amministrazione e la propria responsabilità su gran parte delle scelte dalla stessa adottate in materia di personale, il consigliere Arcudi colga ora l’occasione per criticare o giudicare decisioni organizzative che, pur apparendo deboli e preoccupanti, altro non sono che un timido tentativo di sistemare gli effetti di scelte organizzative del passato. Basti pensare all’eccessivo numero di dirigenti “stabilizzati” e di mini-dirigenti “incaricati” dalla passata amministrazione.
Per quanto riguarda le politiche del personale nel Comune di Perugia, come più volte denunciato dalla RSU, la nuova Amministrazione non sta certo dimostrando di avere così a cuore le tematiche dei dipendenti e, ad onor del vero, neanche grosse idee rivoluzionarie, tant’è che gran parte della gestione del personale appare senza soluzione di continuità, anzi in linea con la precedente. Le uniche due decisioni in tema personale degne di nota della giunta Romizi, risalgono a più di un anno fa: il taglio di quattro dirigenti a contratto e il quasi azzeramento dei mini-dirigenti (Posizioni Organizzative e Alte Professionalità”). Queste non sono state il frutto di una ferrea volontà politica, ma condizionate dalla forte determinazione del sindacato e dall’improcrastinabile avvio del processo di cambiamento e “riforma” impostato dalla RSU per la distribuzione delle risorse decentrate.
Il sindacato non ha interesse a promuovere o bocciare nessuno, l’unico interesse è quello di attuare finalmente, nel Comune di Perugia, una riorganizzazione reale e non di facciata, che metta il rispetto del dipendente e il riconoscimento del suo lavoro al primo posto, ma la strada appare ancora lunga e tortuosa, in quanto, l’attuale Amministrazione, come la precedente, dimostra, in materia di personale, un interesse vicino allo “zero”, in passato caratterizzato da arroganza e indifferenza e oggi da poca determinazione e eccessiva sudditanza al potere della dirigenza.
La RSU condanna ogni forma di strumentalizzazione della causa del personale per scopi politici o per perseguire interessi soggettivi e farà di tutto per sensibilizzare tutti coloro che hanno un ruolo decisionale, sia di maggioranza che di minoranza, al fine di giungere all’adozione di atti che siano frutto di scelte il più possibile partecipate e condivise.
La Rappresentanza Sindacale Unitaria
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