PERUGIA - La Commissione Consiliare Controllo e Garanzia di Palazzo dei Priori, presieduta da Emanuela Mori, ha approvato stamani, con 6 voti a favore (opposizione e Nucciarelli), 2 contrari (Tracchegiani e Luciani) e 3 astenuti (Marcacci, Vignaroli e Pittola) la relazione finale della consigliera Rosetti avente come oggetto “Distillerie Di Lorenzo. Ulteriori opere edilizie realizzate in assenza dei necessari titoli edilizi. Ritardo degli uffici nei controlli e nell’accertamento degli abusi”.

Nell’atto la capogruppo pentastellata ricorda che la richiesta di attivazione era stata presentata per verificare il comportamento tenuto dagli uffici comunali a fronte di un abuso edilizio che sarebbe stato commesso dall’azienda lungo il fiume Tevere, attraverso la costruzione, in un’area vincolata, di un piazzale della superficie di circa 1500 mq.

Ed infatti a seguito della segnalazione del comitato i Molini di Fortebraccio nel 2013, il Comune rispondeva all’esposto precisando che l’opera era conforme alla concessione edilizia in sanatoria (11368 del 2001) in quanto da considerarsi pertinenza dei manufatti principali.

Tuttavia, rileva ora Rosetti, tale circostanza è stata poi smentita dal Comune stesso con provvedimento del 1 marzo 2017 con cui veniva ingiunto alle Distillerie il ripristino dei luoghi, stante l’abusività dell’opera.

Secondo la capogruppo Rosetti, in sostanza, in questa vicenda erano mancati totalmente i controlli del Comune essendo stato effettuato un unico sopralluogo in data 26 gennaio 2017.

Da respingere, infine, la tesi della pertinenzialità del piazzale, alla luce della giurisprudenza in materia, secondo cui “la realizzazione di un piazzale attraverso lo spianamento e la deruralizzazione di un’area agricola, pur senza l’esecuzione di opere in muratura (e, quindi, senza incremento di volumi utili), non può essere considerato opera meramente pertinenziale (ai fini urbanistici ed edilizi) perché determina comunque una alterazione significativa dell’assetto del territorio rilevante sotto il profilo edilizio e urbanistico.

In conclusione ritenendo accertata l’illegittimità dell’operato dell’Amministrazione Rosetti propone di impegnare l’Amministrazione:

“- ad adottare ogni azione necessaria, anche a livello organizzativo, affinché sia posta in essere una continua attività di controllo nell’area in cui opera l’impianto industriale di proprietà delle Distillerie Di Lorenzo, al fine di prevenire ed impedire l’utilizzo dei manufatti abusivi;

- a verificare l’eventuale sussistenza in capo ai dirigenti competenti di ogni e qualsiasi responsabilità configurabile nel caso di specie, in base all’ordinamento vigente”.

Al riguardo il consigliere Tracchegiani sottolineava che a suo parere la relazione rappresenta una sorta di prosecuzione di quella già precedentemente presentata da Rosetti sullo stesso tema e discussa in Consiglio comunale, unitamente a quella del vice presidente della V commissione; entrambi gli atti, peraltro, facevano cenno al tema del piazzale. Entrando nel merito il consigliere di FI segnalava poi che, quando furono condonati i due silos e le varie strutture costruite dall’azienda, tutto ciò che si trovava intorno venne considerato come una pertinenza, compreso il piazzale. Il piazzale, ab origine, era in terra battuta e solamente dopo è stato asfaltato. Quando gli uffici hanno accertato l’apposizione dell’asfalto è scattata l’ordinanza di demolizione in quanto l’opera ha determinato una mutazione dei luoghi e, quindi, l’abuso.

Tracchegiani riferisce, però, che anche in quella circostanza le Distillerie hanno presentato avverso l’ordinanza un ricorso al Tar; pertanto si resta in attesa di conoscere la decisione da parte dell’organo giurisdizionale cui la commissione non può sostituirsi. Per quest’ultimo motivo il consigliere preannunciava un voto contrario.

Il consigliere Marcacci manifestava invece sostanziale condivisione per la relazione, chiedendo però a Rosetti di eliminare i riferimenti alla presunta “illegittimità” accertata, non concordando con tale affermazione. Al rifiuto di modificare l’atto da parte della proponente, lo stesso preannunciava un voto di astensione.

Successivamente è stata analizzata la richiesta di attivazione della Commissione Controllo e Garanzia presentata dai consiglieri Bori, Bistocchi, Mencaroni, Vezzosi, Borghesi, Mirabassi, Miccioni, Arcudi su “ Gestione del campo da Rugby sito in località Pian di Massiano di proprietà del Comune di Perugia”.

Illustrando l’atto, Bori ha riferito che il Comune di Perugia è proprietario di svariati impianti sportivi spesso dati in gestione a varie associazioni sportive tramite apposite convenzioni. L’interesse primario del Comune di Perugia è che questi spazi vengano fruiti dal maggior numero possibile di associazioni sportive e cittadini, in special modo se si tratta di bambini e ragazzi.

Tra gli impianti sportivi di proprietà comunale vi è il campo da rugby di Pian di Massiano gestito negli anni passati dalla società Rugby Perugia ASD.

Il Comune di Perugia, tramite apposito avviso pubblico, ha inteso quest’anno procedere all’affidamento in concessione della gestione unitaria degli Impianti sportivi comunali Campo Rugby e Club House, Campo Baseball e Campo di allenamento situati nell’area sportiva di Pian di Massiano.

Due società hanno risposto al bando e, in attesa dell’assegnazione definitiva, il Comune di Perugia ha prorogato l’accordo gestionale già in essere con il Rugby Perugia ASD.

Negli anni precedenti, al fine di garantire la massima fruibilità possibile dell’impianto e in ossequio a quanto stabilito dalla convenzione, il gestore (Rugby Perugia ASD) e il Rugby Perugia Junior ASD hanno provveduto a stipulare una serie di accordi per l’utilizzo del campo e delle sue pertinenze.

Anche nella manifestazione di interesse sopra riportata viene stabilito che il gestore è tenuto a rispettare alcune prescrizioni come la concessione dell’impianto per le attività di altre società sportive che insistono sul territorio di riferimento, secondo una percentuale minima garantita di ore, indicata in convenzione.

Per la stagione corrente tra le due società non si è addivenuto a nessun accordo sull’utilizzo degli spazi e la società Rugby Perugia Junior ASD (che conta all’incirca sessanta iscritti) è costretta ad utilizzare strutture di fortuna per proseguire la propria attività sportiva anche quando l’impianto da Rugby non viene utilizzato dalla Rugby Perugia ASD.

Stante questo quadro, gli istanti hanno chiesto l’attivazione della V^ Commissione al fine di verificare l’effettiva correttezza della gestione dell’impianto, il rispetto della convenzione e la regolarità degli atti sul tema.

All’incontro di oggi ha partecipato il presidente della Rugby Junior Federico Baldinelli. Quest’ultimo ha riferito che il problema principale della situazione è che una società, avente in gestione l’impianto comunale, sta impedendo l’accesso alla struttura da parte di altri sodalizi sportivi. Ciò in netta contrapposizione con quanto previsto nella convenzione firmata col Comune, nel regolamento comunale e nelle circolari del Comune visto che questi atti raccomandano il massimo utilizzo degli impianti.

“Questa situazione – ha detto Baldinelli – è figlia di un contrasto tra società; l’obiettivo del gestore sembra essere quello di volerci buttare fuori ad ogni costo, nonostante che l’impianto, negli orari da noi richiesti, non venga utilizzano da alcuno (es. il venerdì pomeriggio)”.

La situazione – segnala il presidente – prosegue ormai dal 22 agosto nonostante il Rugby Junior abbia sempre onorato i propri impegni, compresi quelli economici.

Secondo Rosetti l’illegittimità è conclamata dalla descrizione fatta ed è quindi dovere degli uffici intervenire subito.

Arcudi ha criticato l’Amministrazione, rea a suo dire di nascondersi su ogni questione delicata salvo poi inaugurare le opere di altri. Nel caso di specie, in particolare, il Comune avrebbe dovuto convocare le due società facendo da mediatore.

Per Tracchegiani quanto detto da Arcudi non corrisponde al vero visto che l’attuale Amministrazione sta portando avanti molti progetti che, forse, verranno poi inaugurati da altri. Ma questo è normale quando vi è alternanza politica.

A questo punto la commissione ha deciso di audire Assessore, uffici e rappresentanti delle due società sportive coinvolte per dirimere la questione.

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