PANICALE - Nella tranquilla mattinata del 5 luglio 2018, il presidente del WWF, il vicepresidente Avv. Valeria Passeri e il suo consulente tecnico, raggiungono gli uffici comunali di Panicale, per accedere agli atti amministrativi e al progetto, costituente la corposa pratica (previo appuntamento). Accesso agli atti relativamente alla contestatissima Cava di Cerreto, da cui è stata estratta pietra calcarea a partire dal primo dopoguerra fino agli inizi degli anni Novanta.

Nelle intenzioni dell'attuale proprietario, la cava di Cerreto dovrebbe essere riattivata con la motivazione ufficiale della ricomposizione ambientale, ove insistono i vincoli idrogeologico, archeologico diretto e indiretto, il vincolo paesaggistico lacustre, boschivo e tutto il Monte Solare è zona d'interesse archeologico.

Poiché la cinquantennale esperienza sul campo della più grande associazione ambientalista al mondo, ha fatto suonare diversi campanelli d’allarme (come in altri "casi fotocopia" con le stesse modalità e motivazioni circa l’ipotizzato riambientamento), i vertici del WWF di Perugia hanno chiesto l’accesso agli atti, operazione che non è stata delle più tranquille, ed infatti fin da subito il tecnico comunale, poi raggiunto dal sindaco in persona (ad assistere), pur adempiendo egregiamente all'obbligo di legge, non ha consentito di avere copia di un CD rom, contenuto nel fascicolo procedimentale, perché il progetto ivi contenuto non sarebbe completamente conforme all'originale. Se quel dischetto non è accessibile al pubblico, la domanda sorge spontanea: perché sta nel fascicolo del procedimento? perché non se ne può avere copia? Alla preventiva, specifica e ripetuta domanda del presidente del WWF Sauro Presenzini, rivolta al tecnico comunale, se il faldone contenente il progetto e gli atti fosse completo, lo stesso ha risposto di si, alla successiva domanda se ci fosse qualche atto non visionabile e quindi estraibile, sempre il tecnico ha detto di no, …tutto è accedibile! ma quel CD rom viene negato, il presidente del WWF, sta valutando l'intervento della Magistratura per chiedere un suo sequestro .

Noi del WWF non siamo in grado, allo stato dell’arte, di valutare se veramente si tratti di riqualificazione ambientale della cava di Cerreto, sicuramente sarà così, aspettiamo però di “decifrare” le carte ufficiali e trarre le relative conclusioni.

Quello che abbiamo quasi sempre constatato in casi analoghi, senza nessun riferimento a questo progetto, è che con troppa facilità e superficialità, si presentano finti piani di riambientazione, che se eseguiti, rispettando tutte le regole, vincoli e prescrizioni sarebbero antieconomici! Il piano di riambientazione, quindi, è purtroppo spesso finto e mascherato, perché il vero scopo è poter continuare a scavare e vendere il materiale lapideo a prezzo di mercato altamente remunerativo: profitto privato, danno pubblico. Spesso, il profitto prevale sull'interesse pubblico ambientale anche confidando nella "distrazione" di quei stessi Enti preposti ad autorizzare e a monitorare.

Dall’accesso agli atti, verificheremo anche se risponde al vero la notizia verosimile che all’interno di detta cava vi sia un ricco giacimento di acqua minerale, in grado di rifornire Panicale e non solo.

Se esce fuori il giacimento idrico, il WWF già ha invocato e anticipato l'incompatibilità della coltivazione (riambientamento) della cava, in nome del bene più prezioso al mondo: l'acqua bene pubblico per eccellenza!
Siamo pronti ad ogni tipo di evenienza, ...anche giudiziaria se necessario.

Sauro Presenzini

Avv. Valeria Passeri

 

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