PERUGIA - L'Aula di palazzo Cesaroni ha sancito all'unanimità (20 voti favorevoli su 20 presenti), l'istituzione della Commissione d'inchiesta per la "verifica delle condizioni di inquinamento dell'area ternana e del narnese" richiesta dai consiglieri Carissimi, Peppucci, Alessandrini, Nicchi, Pastorelli, Rondini, Fioroni (Lega), Pace (FdI), Agabiti (Tesei-Presidente per l'Umbria). Sarà composta da cinque membri e avrà durata di 30 mesi.

Illustrando l'atto, il primo firmatario Daniele Carissimi ha spiegato che si tratta di "un'iniziativa a costo zero, in quanto 'i firmatari rinunciano all'indennità di funzione e all'ufficio di supporto della Presidenza della Commissione' normalmente previsti per le altre Commissioni, proprio per sottolineare che l'impegno e il tempo dedicato dai futuri membri è offerto spontaneamente in ragione solo del profondo interesse pubblico dell'iniziativa. La Commissione durerà 30 mesi e si concluderà con un documento finale".

Paparelli, Terni sia sede della Commissione d’inchiesta. Incompresibile e sbagliata la chiusura della maggioranza

Al di là del voto unanime, la questione non si è risolto in un clima di completa condordia. Va infatti segnalata al riguardo una nota di insoddisfazione diramata successivamente dal consigliere Fabio Paparelli (Pd) che si è visto non accolta la sua proposta di stabilire a Terni la sede della Commissione d’inchiesta.

"Riteniamo del tutto incomprensibile e profondamente sbagliato – scrive il portavoce della minoranza - l'atteggiamento di chiusura assunto oggi dalla maggioranza rispetto alla nostra proposta emendativa avente per oggetto l'individuazione della sede di Terni della Regione Umbria, quale luogo naturale per i lavori della costituenda Commissione d'inchiesta sulle condizioni di inquinamento dell'area ternana e narnese", sottolineando come "fosse del tutto naturale che la commissione svolgesse, di norma, la propria attività negli uffici regionali di Terni".

 

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