Commissione d'Inchiesta della Regione Umbria: la droga a Terni
Si è svolta stamani a Terni l’audizione della Commissione d'inchiesta Analisi e studi su criminalità organizzata e infiltrazioni mafiose, corruzione, riciclaggio e narcotraffico sul tema “L'uso delle sostanze stupefacenti tra i giovani e il disagio sociale a Terni”. All’incontro hanno preso parte il Procuratore della Repubblica di Terni, Alberto Liguori, e il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Perugia, Giovanni Rossi.
A seguire sono intervenuti Sonia Biscontini, responsabile del Dipartimento delle dipendenze, Azienda Usl Umbria 2; Marco Cuccuini, responsabile del SerD Terni; padre Stefano Tondelli OFM, direttore della Caritas diocesana di Terni Narni Amelia; Armida Santini, coordinatrice del progetto Giovani 2.0, Azienda Usl Umbria 2; Paola Babocci, Ordine degli Psicologi; Donatella Accardo, dirigente della Direzione Welfare del Comune di Terni; Giampaolo Nicolasi, responsabile struttura della Comunità incontro; Lorenzo Stramaccioni, referente di Azione Universitaria-Terni e Lorenzo Mazzola, Udu sinistra universitaria Terni.
Dai vari interventi è emerso che la situazione nella città di Terni è peggiore di tutti gli altri centri della regione per quanto riguarda il consumo di stupefacenti fra i giovani, il numero sempre crescente di accessi al SerD (non solo per problemi di droga, ma anche per altre dipendenze, in primis l’alcol, ma non da poco anche il gioco d’azzardo), l’aumentata richiesta di aiuto psicologico che l’evento pandemia ha acuito, le mutate condizioni di utilizzo degli stupefacenti: Terni ha percentuali anomale, molto elevate nel consumo di eroina (in controtendenza rispetto al resto d’Italia) e ha preso piede la cocaina, che si trova a prezzi modici rispetto al passato, quando era considerata la droga dei ricchi.
Tutti, operatori sociosanitari e forze dell’ordine, concordano nella necessità di trovare soluzioni a questo grande problema e risposte al forte disagio sociale registrato. Per il Procuratore Liguori una soluzione potrebbe essere il riutilizzo delle somme confiscate alla criminalità, si parla di milioni di euro, in investimenti sulle politiche sociali, su corsi di educazione musicale, di informatica, di giornalismo, per dare un’alternativa ai tanti giovani che non hanno molto per vincere la noia e trovano sul web offerte di ogni tipo di droga facilmente acquistabile. Vi sono poi i problemi irrisolti della giustizia. Il Procuratore ha detto di avere presentato una proposta in Commissione Giustizia al Senato per prevedere sanzioni alternative al carcere e l’immediato ingresso in cura presso il SerD.
Anche il Procuratore Rossi ha affermato che le sanzioni attuali non producono gli effetti auspicati e una soluzione valida potrebbe essere quella di mettere in atto interventi sociali, orientare i giovani verso un lavoro socialmente utile da affiancare alle terapie, ad attività di volontariato, alla tutela dell’ambiente, verso cui i ragazzi sono molto sensibili.
Dal Dipartimento per le dipendenze della Usl Umbria 2 e dai responsabili del SerD sono arrivate informazioni precise sulle problematiche attuali: sta diminuendo l’età del primo accesso, anche i 14enni arrivano con problemi di dipendenza da sostanze, ma anche da abuso di internet e dalle difficoltà relazionali, cui ha dato una spinta verso il peggio la lunga fase di isolamento dovuta alla pandemia. Dipendenze tecnologiche, associate a difficoltà relazionali, ma in molti casi anche psicopatologie gravi degli adolescenti, un problema da affrontare senza indugi per prevenire la malattia mentale anche in età adulta. La criticità più grande è dovuta alla carenza di medici, i neuropsichiatri infantili sono pochissimi, gli psichiatri non in numero sufficiente e ora stanno terminando anche i contratti di assunzione legati al covid, mentre la situazione rimane molto complessa e servono equipe multidisciplinari che devono lavorare insieme per una migliore presa in carico dei pazienti. Palesata anche la necessità di incrementare la territorialità e il domicilio.
Il responsabile della Comunità incontro, Giampaolo Nicolasi, ha chiesto un intervento della Regione laddove è di sua competenza poter intervenire, segnatamente per quanto riguarda l’accreditamento delle strutture e nel tracciare linee guida per aprire comunità terapeutiche per i minori. I rappresentanti degli studenti lamentano l’assenza di luoghi di aggregazione, a Terni non ci sono nemmeno luoghi per poter studiare dopo le ore 18. Necessario tornare a investire sulle politiche giovanili.
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