Qualificazione del settore attraverso la formazione degli operatori, legando ad essa incentivi per la partecipazione a bandi; lotta all'abusivismo; tempi certi per l'emanazione del regolamento regionale. In sostanza si è registrato il parere positivo delle categorie economiche, invitate dalla Seconda Commissione a Palazzo Cesaroni, rispetto al nuovo disegno di legge della Giunta regionale in tema di commercio. L'atto è in parte conseguente alle novità introdotte dal pacchetto dei decreti 'Salva Italia', 'Liberalizzazioni' e Semplificazione', ma anche della legge regionale n. 8/2011 (Semplificazione amministrativa). Tutti gli intervenuti hanno voluto sottolineare la propria soddisfazione perché, già in fase di partecipazione per la stesura dell'atto, l'Esecutivo di Palazzo Donini ha accolto la quasi totalità delle loro indicazioni. I Comuni umbri (Anci) chiedono maggior tempo per poter esprimere il proprio parere sul provvedimento.

Federico Fiorucci (Confcommercio): “In sede di partecipazione, la Giunta regionale ha sostanzialmente accolto grandissima parte delle nostre richieste. Pienamente soddisfatti per quanto riguarda la normativa sul commercio ambulante e della distribuzione carburanti. Sono invece rimasti in sospeso alcuni aspetti relativi al commercio in sede fissa, che ha bisogno di alcuni ritocchi rispetto alla legislazione esistente. Per quanto riguarda il criterio di 'area satura', fortemente voluto dalla nostra associazione, ma anche dalla legge, ha tuttavia un punto debole: quello dei tempi stretti con i quali si è arrivati alla sua definizione. Si tratta di un criterio che non deve avere soltanto  una accezione di natura urbanistica, ma anche amministrativa. Riferirsi soltanto al Prg limiterebbe la portata stessa dell'atto. Altro aspetto riguarda i requisiti professionali per il settore non alimentare. Chiunque vada oggi ad esercitare un'attività, in qualunque settore, dovrà possedere, così come previsto per il settore alimentare, specifiche competenze, requisiti professionali e percorso formativo per impedire quel tristissimo fenomeno  del turn over esasperato (già nel primo anno di vita dell'azienda) che va ad incidere anche e soprattutto sulle sempre più crescenti problematicità legate al rating e quindi per l'accesso al credito delle imprese operanti nel settore. È chiaro che tutto questo avrebbe un forte appeal se legato a specifici privilegi per la partecipazione a bandi. Vanno messi in campo tutti gli strumenti utili per evitare la dequalificazione del settore”.

 

Francesco Filippetti (Confesercenti): “Ci troviamo difronte ad una nuova normativa in un momento particolarmente difficile per il settore. Dal 2008, anno in cui ha avuto inizio la crisi, ad oggi hanno chiuso, in Umbria, 10mila 250 aziende operanti nei settori del commercio e del turismo, causando la perdita di oltre 20 mila posti di lavoro. Questo documento ha recepito molte nostre indicazioni e rappresenta una linea di indirizzo importantissima per l'intero settore. Rimangono tuttavia due aspetti da approfondire: i tempi certi per l'approvazione del regolamento regionale e maggiori incentivi legati ai requisiti professionali. È necessaria una maggiore professionalità e conoscenza del lavoro. I percorsi formativi sono fondamentali per il miglioramento della qualità. I Comuni devono portare avanti la lotta all'abusivismo attraverso attenti controlli sul loro territorio”.

 

Alessandro Meozzi (Legacoop Umbria): “Il lavoro portato avanti dagli uffici regionali e dall'assessorato di concerto con le categorie economiche ha portato ad un ottimo risultato. L'impianto normativo in questione va nel giusto indirizzo. È comunque importante che il Regolamento regionale contenga le disposizioni programmatorie. È necessario comprendere come una programmazione commerciale comunale possa integrarsi con quella economica ed urbanistica. Bene le modifiche apportate alla distribuzione dei carburanti. L'auspicio è quello che anche la grande distribuzione possa entrare in questo mercato”.

 

Silvio Ranieri (Anci Umbria): “Chiediamo più tempo per la stesura del parere tecnico sul provvedimento. Vanno trovati meccanismi di partecipazione attraverso i quali i Comuni possano dar vita ad una programmazione commerciale non solo dal punto di vista urbanistico, ma allargato ad una visione condivisa di sviluppo economico inteso nella completezza del termine. Per quanto riguarda i controlli che i Comuni sono chiamati a fare per combattere l'abusivismo, mancano risorse e mezzi per mettere in atto questa importante attività. Va delineato in maniera articolata e chiara il rapporto tra Comuni e Regione”.

 

SCHEDA:
La legge è propedeutica ad un testo unico in materia di commercio che dovrà essere pronto entro il prossimo 30 giugno 2013. L'atto è composto da 42 articoli ed interviene in maniera sostanziale sul contenuto di tre leggi regionali: “24/19'99” (Commercio in sede fissa) – “6/2000” (Commercio su aree pubbliche) – “13/2003” (Distribuzione dei carburanti per autotrazione).

 

Per quanto riguarda la tipologia del commercio fisso, rimangono invariate le dimensioni di esercizi di vicinato, mentre viene estesa la procedura della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) anche alle medie strutture inferiori M1 (fino a 251 mq), oggi soggette ad autorizzazione e silenzio assenso dopo 90 giorni dalla presentazione della domanda. La Regione, insieme a Governo e Enti locali, promuove intese o concludono accordi per definire modalità di cooperazione organizzativa e gestionale per la funzionalità e l'operatività del sistema di sportelli unici e per l'attivazione di strumenti di controllo. Viene introdotta la tipologia dei negozi storici, per le attività commerciali aventi valore storico, artistico, architettonico ed ambientale. Sarà la Regione a stabilire modalità e procedure relative ai negozi storici al fine di guidare i Comuni nelle operazioni di riconoscimento. Potranno essere aperti nuovi esercizi commerciali, su territorio regionale, senza contingenti, limiti territoriali o vincoli di qualsiasi altra natura, esclusi quelli connessi alla tutela della salute, dei lavoratori, dell'ambiente e dei beni culturali.

 

La Giunta regionale, anche avvalendosi delle Camere di Commercio o di enti di formazione rappresentativi, stabilisce le modalità di organizzazione e di svolgimento dei corsi professionali. La formazione viene sostanzialmente definita condizione determinante per la  licenza di somministrazione e vendita di alimenti. Sarà pertanto necessaria una qualifica professionale riconosciuta, oppure titolo di studio coerente e specifico, o pratica acquisita attraverso lo svolgimento della suddetta attività. Per quanto concerne il settore non alimentare viene introdotta la possibilità di riconoscimento di punteggi, legati alla qualifica professionale riconosciuta, per la partecipazione a bandi regionali e comunque a fondi di sostegno. Sulla disciplina dei centri commerciali, la novità è rappresentata dalla previsione della Scia nei casi di diversa articolazione interna della superficie di vendita degli esercizi commerciali, salvo il superamento degli standard urbanistici e di viabilità. I Comuni saranno chiamati ad applicare comunque le disposizioni dettate dalla Regione, per garantire la corretta disciplina delle aree destinate ad ospitare nuovi insediamenti commerciali. L'autorizzazione decade nel caso di mancato avvio dell'attività entro due anni dalla scadenza del permesso di costruire o del relativo piano attuativo.

 

Per le vendite promozionali viene prevista la possibilità, per la Regione, di consentire il superamento del divieto di effettuare tali vendite nei 30 giorni precedenti i saldi. Sarà la Giunta a disciplinare la composizione ed il funzionamento dell'Osservatorio del commercio. Per il commercio su area pubblica in sede fissa (subordinato al rilascio dell'autorizzazione da parte del Comune), la Giunta regionale stabilisce ulteriori criteri per il rilascio ed il rinnovo delle concessioni di posteggio per l'esercizio del commercio su aree pubbliche correlati alla qualità dell'offerta o alla tipologia del servizio fornito. La durata delle concessioni è fissata in 12 anni. Anche il commercio su area pubblica in forma itinerante sarà subordinato alla presentazione di semplice Scia.

 

Nel testo viene introdotta la definizione di 'Hobbisti', ovvero di coloro che vendono, barattano, propongono o espongono, in modo saltuario ed occasionale, merci di modico valore, comunque che non superino il prezzo unitario di 250 euro. È previsto il rilascio di un tesserino da parte del Comune che è chiamato ad annotare ogni singola partecipazione ai mercati destinati agli hobbisti. L'esercizio dell'attività del commercio su aree pubbliche viene subordinata alla dichiarazione di regolarità contributiva (Durc), pena la sospensione o la decadenza dei titoli.

 

Per quanto concerne, infine, la disciplina della rete distributiva dei carburanti per autotrazione, viene prevista la liberalizzazione degli orari. L'esercizio dell'impianto, compresi i servizi accessori e le attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande, sono svolte senza limiti e prescrizioni circa gli orari di apertura e di chiusura, né l'obbligo della turnazione. Potranno essere installati nuovi impianti dotati di apparecchiature self service pre-pagamento. Verrà ritenuto 'impianto di pubblica utilità' l'unico impianto del territorio comunale o quello posto ad almeno dieci chilometri dal punto di distribuzione più vicino anche se ubicato sul territorio di altro comune limitrofo. Ogni nuovo impianto dovrà obbligatoriamente avere almeno una tipologia di carburante 'verde' (es. colonnine elettriche di ricarica, gpl, metano)

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