(AVInews) – Perugia, 9 mag. – La rapida evoluzione tecnologica dell’elaborazione dati rende sempre più vicina la possibilità di una determinazione automatica del reddito civilistico e fiscale e, se ancora l’obiettivo non è stato raggiunto, tante e tali innovazioni, che attendono in parte la professione del commercialista, hanno stimolato interrogativi e dibattiti su come dovrà cambiare la professione per tornare a essere attrattiva nei confronti dei giovani che sembrano preferire sempre più il reddito fisso a quello legato alle attività di libera professione.

È quanto emerge dall’assemblea annuale dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili della provincia di Perugia che si è tenuta alla sala dei Notari, nel capoluogo umbro, per l'approvazione del bilancio 2022. “Personalmente – ha illustrato nella sua relazione il presidente dell’Ordine di Perugia, Enrico Guarducci, assente per motivi di salute e sostituito nella presidenza dell’assemblea dal vicepresidente Filippo Mangiapane – sono convinto che il Commercialista, quello con la C maiuscola, sia sempre stato, e sempre di più sarà, figura centrale per imprese e professionisti, in uno scenario economico e sociale sempre più complesso. La contabilità e i dichiarativi forse non saranno più il nostro core business, ma dovranno costituire la base per proporre soluzioni in grado di assistere il cliente alla ricerca del valore; per mantenere la centralità del nostro lavoro dobbiamo tuttavia saper leggere il cambiamento, mettere in discussione le certezze e approfondire le nostre conoscenze”. Si è poi affrontato il tema del numero degli iscritti e del ricambio generazionale. "Nel corso dell’ultimo decennio – ha reso noto ancora Guarducci nella sua relazione – pur essendo il numero degli iscritti in leggera crescita (da 1.142 del 2013 a 1.232 del 2022), la variazione percentuale rispetto all’anno precedente evidenzia un trend negativo a certificare la perdita progressiva di attrattività della nostra professione. A riprova ulteriore di come i giovani si stiano allontanando progressivamente dalla nostra professione è il dato relativo alla suddivisione per età dei nostri iscritti: nel 2013 gli iscritti con meno di 40 anni rappresentavano il 20,67 per cento, mentre quelli con più di 60 anni rappresentavano il 15,24 per cento del totale; a distanza di 10 anni il dato si è rovesciato e gli over 60 rappresentano il 23,94 per cento e gli under 40 il 16,96 per cento del totale”. Una situazione a cui i commercialisti intendono far fronte, investendo in cultura e formazione: integrando le competenze operative con altre di più alto livello, capaci di elevare la professione fino a farla diventare sempre più fenomeno intellettuale.

Per quanto riguarda le attività dell’Ordine, particolare nota di riguardo è quella legata all’Organismo di composizione della crisi da sovraindebitamento (OCC) che dopo la flessione dei due anni precedenti ha avuto una ripresa, sia in termini di attività portate a compimento che in termini di deposito di nuove istanze. Sono state infatti depositate 18 nuove richieste di accesso, a fronte delle 14 del 2021 e 13 del 2020 e sono stati omologati 8 piani. Dalla data della sua iscrizione al 31 dicembre 2022, l’OCC ha attivato 157 pratiche (84 chiuse, 28 in corso di chiusura e 45 ancora aperte). Nel corso dell’Assemblea i Presidenti delle singole Commissioni di Studio attivate dal Consiglio hanno esposto quanto fatto nel corso dell’anno 2022 e quanto da sviluppare nei prossimi mesi. L’assemblea si è chiusa, dopo l’approvazione del bilancio del 2022, con la consegna degli attestati di iscrizione dei giovani iscritti all’Albo nel corso degli anni dal 2019 al 2022, nel corso dei quali non era stato possibile effettuare la consegna a seguito delle restrizioni dovute alla pandemia.

 

Nicola Torrini

Condividi