PERUGIA - ''Dove sta andando il Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 dell'Umbria? Nella direzione giusta''. E' quanto e' emerso stamani dalla seduta del Comitato di Sorveglianza, tenutasi a Perugia, incaricato di valutare lo stato di attuazione di quello che, con i suoi 700 mln di euro da spendere ed investire, rappresenta il motore delle politiche di sviluppo in agricoltura.

Che il Piano di Sviluppo Rurale dell'Umbria, giunto al ''giro di boa'', stia andando nella direzione giusta l'hanno detto il ''Rapporto di Valutazione Intermedia'', elaborato da un ''valutatore indipendente'' (la societa' ''Agriconsulting'' di Roma), ed il rappresentante del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Giulio Cardini. ''La valutazione del Ministero su quanto ha fatto e sta facendo l'Umbria - ha detto Cardini - e' del tutto positiva, tanto da collocarla ai primi posti della graduatoria nazionale''. 32 misure attuate su 36, oltre 500 mln di euro impegnati, nessun pericolo di ''disimpegno automatico'' dei fondi, oltre 19 mila (su 22 mila) domande finanziate, attenzione alla promozione e all'ammodernamento delle imprese, al settore tabacchicolo e al biologico, alla salvaguardia ambientale e alla biodiversita'.

''Il Piano - ha detto a conclusione dei lavori del Comitato di Sorveglianza l'assessore all'agricoltura Fernanda Cecchini - marcia veloce nel quadro del Piano Nazionale, modificato e integrato sulla base dei suggerimenti e delle proposte che abbiamo raccolto in un ampio processo di concertazione, dal ''Tavolo Verde' alle riunioni preparatorie, che aggiornano continuamente il Piano alla luce dei mutamenti, anche profondi, intervenuti in questi anni: nell'attuazione del piano, la Regione e' impegnata nel continuo sforzo di mettere insieme mondo agricolo e risorse, economia e ambiente''.

''La nostra indagine - ha poi spiegato Cinzia De Santis della societa' ''Agriconsulting'' - ha valutato lo stato di attuazione del programma, la gestione e i risultati ottenuti, in termini di qualita' e quantita' degli interventi, oltre che gli effetti e gli impatti delle misure adottate, attraverso un lungo e a volte complicato processo di raccolta dei dati. Cio' che e' emerso - ha aggiunto De Santis - e' un Piano di Sviluppo Rurale dotato di buona accelerazione, efficacia e tempestivita', che puo' vantare la quasi totale attivazione delle misure''.

Oltre allo stato di attuazione del programma, nel corso della seduta esaminate una serie di proposte di modifica e di rimodulazione finanziaria di alcune misure, i criteri di selezione, la attivita' di comunicazione previste dal Piano per il 2011.
 

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