Come avviene il controllo degli OGM nel nostro Paese
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PERUGIA - L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche (IZSUM) fa parte della rete nazionale dei Laboratori deputati al Controllo Ufficiale per la presenza di Organismi Geneticamente Modificati (OGM) nel settore agro-alimentare, designati da Autorità dello Stato, delle Regioni e delle Province autonome competenti in materia di Regolamento CE 882/2004, Direttiva 2001/18/CE e normativa comunitaria sulla commercializzazione delle sementi.
L’attività degli Istituti Zooprofilattici, in tale ambito, è iniziata nel 1998 e sin da allora, con il coordinamento del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, la situazione nazionale è stata costantemente monitorata.
L’IZSUM esegue, per l’Umbria e le Marche, i controlli analitici di prima istanza, relativi agli OGM, previsti dal “Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di OGM negli Alimenti” e dal “Piano Nazionale di controllo ufficiale sull’Alimentazione Animale ”, oltre ad eventuali accertamenti analitici richiesti da Organi Ufficiali di Controllo [ad esempio ASL (Aziende Sanitarie Locali), PIF (Posti di Ispezione Frontaliera), USMAF (Uffici di Sanità Marittima e Aerea e di Frontiera), UVAC (Uffici Veterinari per gli Adempimenti degli obblighi Comunitari), NAS (Comando Carabinieri per la Tutela della Salute), CFS (Corpo Forestale dello Stato), Procura della Repubblica, ecc.].
Sino ad oggi i risultati dei piani di controllo nazionali sugli alimenti hanno permesso di affermare che sul mercato italiano, sostanzialmente, i prodotti alimentari hanno rispettato i requisiti d’etichettatura previsti dalla normativa vigente e la presenza di OGM autorizzati e non, in Italia, è mediamente limitata a livello di tracce.
Per quanto riguarda i mangimi, l’attività di controllo sulla contaminazione da OGM ha portato, nel 2010 (ultimi dati nazionali pubblicati), al riscontro dell’1,4% di irregolarità sul totale dei campioni analizzati, tutte da ascrivere ad errori di etichettatura, per mancata dichiarazione della presenza di materiale GM.
I controlli dell’IZSUM, effettuati con metodi validati ed accreditati, hanno riscontrato, sia nei campioni di alimenti che di mangime analizzati, non conformità in percentuali paragonabili ai trend nazionali.
Cosa succede se riscontrano delle irregolarità nei campioni?
Cristina Rondini, responsabile di laboratorio OGM dell’Istituto Zooprofilattico Umbria Marche risponde:
“Quando un Laboratorio Ufficiale di prima istanza (come il nostro) riscontra un’irregolarità, ne invia la segnalazione all’Organo di Controllo che ha effettuato il prelievo, alle Autorità competenti come la Regione e il Ministero, nonché all’azienda in cui è stato effettuato il campionamento, il cui titolare può richiedere un’analisi di revisione; questa viene effettuata da un Laboratorio di seconda istanza, come l’Istituto Superiore di Sanità oppure, solo per le sementi, dal Laboratorio di Bergamo dell’Istituto Sperimentale di Cerealicoltura.
Per le irregolarità accertate in ambito alimentare e mangimistico, scatta quanto previsto dal D. Lgs. 21 marzo 2005 n. 70, che indica le sanzioni per le violazioni dei Regolamenti (CE) 1829 e 1830/2003, relativi all'etichettatura e alla tracciabilità di alimenti e mangimi contenenti OGM. Per le semine non autorizzate sono previste sanzioni penali, ammende fino a 50 mila euro”.
In Italia, come in tutta l’Unione Europea, l’utilizzo degli OGM è regolamentato. In particolare, negli alimenti e nei mangimi possono essere presenti soltanto gli OGM autorizzati elencati nel Registro Europeo ( http://ec.europa.eu/food/dyna/gm_register/index_en.cfm ), tale presenza deve essere obbligatoriamente dichiarata in etichetta, altrimenti non può superare lo 0,9% [Regolamento (CE) 1829/2003]; nei prodotti biologici l’uso di OGM non è consentito, ma dal 1° gennaio 2009 è tollerata una contaminazione accidentale massima dello 0.9% [Regolamento (CE) 834/2007]. Resta tuttora illegale, infine, seminare OGM in Italia (D. Lgs 212/2001, Circolare MIPAF 2170 del 13/12/2002).
Compito dei Laboratori Ufficiali è quindi la verifica, in base alle competenze assegnate, del rispetto di queste normative.
Infatti, dal 2009 l’IZSUM fa parte del NILO (Network Italiano dei Laboratori OGM), sistema di riferimento scientifico formalmente istituito a novembre dello stesso anno, costituito da oltre 30 Laboratori Ufficiali, coordinati dal Centro di Referenza Nazionale per la ricerca di OGM (CROGM). Obiettivi generali del NILO sono l’armonizzazione e la standardizzazione, sul territorio nazionale, degli strumenti e dei metodi da applicare al campionamento, al rilevamento, all’identificazione ed alla quantificazione di OGM e di prodotti derivati da OGM.
L’Istituto è membro, inoltre, del ”Nucleo operativo per la prevenzione e l’intervento in materia di OGM”, istituito con un decreto dalla Regione Marche ed in tale ambito, dal 2004, esegue analisi per il controllo delle sementi di mais e soia relative alle campagne di semina annuali.
Nel Laboratorio OGM e Igiene dell’Ambiente dell’IZSUM, deputato ai controlli analitici sin qui descritti, vengono svolte anche attività di studio e progetti di ricerca corrente e finalizzata, sostenuti da finanziamenti pubblici nazionali e regionali. Tra i quali, lo sviluppo di linee guida, sistemi di gestione e metodologie innovative per la tracciabilità, l’autocontrollo ed il controllo ufficiale degli OGM nella filiera agro-alimentare, in relazione ai criteri imposti dalla normativa comunitaria. Inoltre, è da annoverare il progetto di ricerca per la tutela di un prodotto tipico regionale: la patata rossa di Colfiorito, ritenuto un bene prezioso da non contaminare.
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