PERUGIA - Individuare strategie utili al rilancio e al rafforzamento del comparto vitivinicolo umbro: questo l'obiettivo principale delle Commissioni tecniche per il settore, una a livello regionale e altre a livello provinciale, che gli organi deliberanti della Coldiretti Umbria hanno deciso di varare, per contribuire a risolvere le difficolta' che anche le imprese agricole umbre stanno attraversando.

"Le nostre Commissioni tecniche - spiega Albano Agabiti presidente Coldiretti Umbria - nascono nell'ambito dell'esigenza di rilancio del settore vitivinicolo, che ci ha portati nei mesi scorsi a sollecitare le istituzioni alla predisposizione di un Piano vitivinicolo regionale, proposte poi 'raccolte', attraverso la convocazione di un 'Tavolo verde' specifico.
La prima Commissione tecnica Coldiretti per il settore vitivinicolo e' quella costituita in provincia di Terni con sede ad Orvieto, cuore pulsante del comparto a livello regionale e territoriale. "La Commissione - sostiene il presidente di Coldiretti Terni Massimo Manni - e' formata da enologici ed enotecnici del territorio. Oltre ad una funzione di supporto alla risoluzione delle problematiche del settore la Commissione avra' il compito di veicolare quelle politiche della nostra Organizzazione agricola, utili a rilanciare l'economia del territorio, in particolare dell'amerino-orvietano".

"Il settore vitivinicolo umbro rappresenta al meglio la qualita' delle produzioni agricole della nostra regione - sottolinea ancora il presidente regionale Coldiretti Agabiti - che debbono essere sempre piu' valorizzate a cominciare da una politica unitaria, tesa ad una forte promozione sui mercati internazionali, visto che in Umbria e' ancora scarsa la quantita' di prodotto destinata all'estero. A fronte di un incremento della concorrenza internazionale nel settore del vino da parte di nuovi grandi paesi produttori, l'unico strumento per poter competere resta il territorio, l'appeal per il prodotto locale e la qualita'".

"L'importanza rivestita oggi dal comparto, la cui produzione in Umbria si e' attestata nel 2010 a circa 1 milione di ettolitri - ribadisce Alberto Bertinelli direttore Coldiretti Umbria - e' ben 'fotografata' da una recente ricerca presentata da Coldiretti, secondo cui, per ogni grappolo di uva raccolta, si attivano ben diciotto settori di lavoro, dall'industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie. Da un punto di vista agronomico in Umbria vanno razionalizzate le superfici vitate, le varieta' di uve presenti e da impiantare, cosi' come va potenziata la politica di commercializzazione per i piccoli e medi produttori, tenuto conto che la loro superficie vitata media aziendale, e' inferiore all'ettaro. Non da ultimo occorre utilizzare con efficienza le risorse europee dell'Ocm vino, anche alla luce delle riforme normative introdotte e programmare le produzioni in funzione delle richieste reali del mercato, per evitare crisi di giacenza e quindi di prodotto invenduto".
 

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