PERUGIA - Confartigianato Imprese Perugia lancia l'allarme per quella che definisce "l'incomprensibile reiterazione del blocco dell'attività per le imprese del restauro".
"Parliamo di oltre 100 imprese della provincia - sottolinea il segretario Stelvio Gauzzi - che danno lavoro ad oltre 250 persone. Le imprese del restauro operando prevalentemente in laboratori già disciplinati da norme molto stringenti sulla sicurezza sui luoghi di lavoro o in spazi aperti, lavorano già in condizioni di sicurezza e si adeguerebbero comunque alle ulteriori indicazioni emanate dal Governo".
Per Confartigianato è urgente sciogliere il nodo dell'appartenenza di queste imprese al codice Ateco 90.03.02, considerati dall'Inail nel codice 90 come "attività creative,artistiche e di intrattenimento" e non, a rigore di logica, nel codice Ateco 74, relativo ad "altre attività professionali, scientifiche e tecniche (74.9)". In quest'ultimo caso anche le imprese di restauro sarebbero considerate tra quelle inserite nell'elenco delle riaperture previste per il 4 maggio. 

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